Se Cameron Diaz torna in azione dopo 11 anni dal suo ultimo film, lo stesso fa la sua Emily, protagonista di Back in Action insieme a Jamie Foxx che interpreta il marito Matt: entrambi sono agenti segreti, o forse dovremmo dire erano, perché vivono da 15 anni sotto copertura con i due figli. Ed è proprio il rapporto complicato con i loro ragazzi al centro del film Netflix e di una storia che li costringe a tornare operativi quando la loro copertura viene meno.
Il tutto gestito dalla mano di Seth Gordon alla regia, che mescola con equilibrio i generi, passando con disinvoltura dalla commedia all'azione. Un film disponibile su Netflix, nell'era in cui le piattaforme hanno cambiato l'industria: "è tutto completamente diverso rispetto a dieci anni fa" ci ha detto Gordon, sottolineando come non sia però un male: "un film come Back in Action sarebbe divertente da vedere su grande schermo, ma è molto probabile che raggiungerà più persone di quanto avrebbe fatto con un'uscita cinematografica tradizionale." E questo non è mai trascurabile per chi realizza opere da proporre a un pubblico.
Non solo Cameron Diaz e Jamie Foxx: la forza del cast
Ma se Back in Action ha da subito attirato l'attenzione in piattaforma, piazzandosi in vetta alla top10 di Netflix, è anche grazie al cast, a due star del calibro di Cameron Diaz e Jamie Foxx, affiancate anche da comprimari d'eccezione: "Sapevo che non ci sarebbe stata persona migliore per interpretare la nonna di Glenn Close" ci ha detto Seth Gordon, "quindi è solo stato necessario trovare il momento giusto tra i suoi tanti impegni. E poi il suo compagno, Jamie Demetriou, è un attore con cui desideravo di lavorare da molto tempo e ho scritto quel ruolo proprio per lui. Onestamente non so chi altro l'avrebbe potuto interpretare, sono felice che l'abbia potuto fare. E poi Kyle Chandler, un attore incredibile che raramente vedi in commedie e mai come cattivo. Ho pensato che fosse perfetto per quel ruolo." E questo giusto per menzionare alcuni di loro.
Tra azione e commedia, con una scena già iconica
I volti giusti al posto giusto per un film che miscela con equilibrio commedia e azione. Un mix complesso da ottenere? "Mettere insieme azione e commedia è sicuramente difficoltoso, da regista è necessario indossare due abiti differenti. Ho diversa esperienza con la commedia e anche con l'azione, per me è stata l'occasione di fare un passo in più e portarmi a un livello più ampio, più ambizioso in termini di location e tecnica. Il punto del film è stato proprio quello: fare entrambe le cose. L'obiettivo è stato di fare una commedia d'azione in cui la componente Action avesse la A maiuscola. È stato difficile, è stata una sfida, ma me la sono goduta!"
E non possiamo non citare una delle sequenze più riuscite, la scena d'azione nella stazione di servizio. "È stato il momento in cui ho sentito di avere il film. Abbiamo costruito quella stazione di servizio per motivi di sicurezza che riguardano il fuoco, ma avevo in mente questa immagine dei ragazzi che osservavano i genitori comportarsi come i duri che sono mentre il fuoco si riflette nel vetro davanti a loro. Volevo catturare quel dettaglio e non è stato semplice realizzarla esattamente come l'avevamo in mente. Per me è stata la parte speciale del film, sono contento che si sia notata."
Le ispirazioni per Back in Action
E di quella scena in particolare si torna a parlare quando chiediamo a Seth Gordon delle ispirazione usate per il film. Il discorso cade sulla musica perché, ci spiega, "ho sempre canzoni sul set". E c'è qualcosa nel rapporto tra i personaggi di Jamie Foxx e Cameron Diaz che ha gli faceva pensare a At Last nella versione di Etta James. "Quando abbiamo avuto la prima versione del montaggio della scena alla stazione di servizio, l'ho provata con At Last, che avevamo anche sul set mentre la giravamo. E il risultato aveva un non so che di elettrico. Perché la musica di quella canzone sembrava dire che i figli capivano chi erano i genitori... finalmente (at last). E qualcosa di quella ballata si fondeva con la violenza e l'azione, era veramente inatteso e divertente." Ed è una sensazione, un contrasto, che ha cercato di mantenere per tutto il film.
Il difficile di essere spie... o genitori
Emily e Matt sono insieme agente segreti e genitori. Due missioni ugualmente difficili, ma è forse l'essere padre e madre a metterli in difficoltà più del lavoro di spionaggio. "Sì, penso che il lavoro di genitori sia più difficile di quello come agenti della CIA. Non penso che sia naturale per loro e ci devono lavorare molto di più. E penso che chiunque sia genitore di un adolescente non può che essere d'accordo!"
Ma chiediamo a Seth Gordon anche cosa attira il pubblico degli agenti segreti come personaggi di finzione: "penso che amiamo i film di spionaggio perché l'idea di qualcuno che si immerge in un ruolo diverso, che diventa qualcun altro temporaneamente, è qualcosa che risuona con l'essere umani: dobbiamo costantemente adattarci a nuovi ambienti, nuove situazioni, essere outsider, ed è qualcosa che ognuno è in grado di comprendere."