Ashley Madison - sesso scandali e bugie, la recensione: sbatti il traditore in prima pagina

La recensione di Ashley Madison: sesso scandali e bugie, docu-serie dove lo scandalo dell'omonimo sito di incontri viene scandagliato e proposto senza filtri, facendoci sentire tutti dei guardoni. Tre episodi su Netflix.

Ashley Madison - sesso scandali e bugie, la recensione: sbatti il traditore in prima pagina

Come vediamo in Ashley Madison: sesso, scandali e bugie la tentazione e l'eccitazione per un brivido da provare, l'esaltazione della ribellione e il furore del tradimento sono peccati che si pagano, e anche cari. Iscriversi a un sito di dating online dedicato a utenti sposati è un contratto stretto, e così basta una fuga di dati, un hackeraggio improvviso, che tante coppie vengono distrutte. Con semplicità di racconto, la docu-serie in tre puntate disponibile su Netflix recupera e narra uno scandalo a livello internazionale, dimostrando non solo la fragilità della carne e la labilità dei desideri umani, quanto l'ossessione degli altri di scrutare, impicciarsi, curiosare nella vita altrui, fino ad addentrarsi nella camera da letto degli altri.

Ashley Madison: sesso scandali e bugie, un hackeraggio storico

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Ashley Madison: sesso scandali e bugie, un momento della docuserie

Ashley Madison non è una donna. Ashley Madison è un'azienda, o meglio, un portale internet di appuntamenti quando i siti d'incontri era ancora una realtà rivoluzionaria. Nato nel 2001, il sito ha pian piano aumentato il proprio successo grazie al suo target di rifferimento: mariti e mogli insoddisfatti pronti a lanciarsi in un'avventura piccante. Tutto perfetto, se non fosse che il sito prevedesse una serie di frodi ai danni dei suoi utenti. Uno dei punti dolenti in una storia resa accessibile a tutti quando il 13 luglio del 2015, il sito venne hackerato con un messaggio che intimava alla sua chiusura, pena la pubblicazione dei dati sensibili degli allora 37 milioni di iscritti. A nulla valsero gli annunci della polizia e l'arrivo di esperti hacker svedesi: dopo alcune settimane, i dati degli iscritti vennero resi noti e in tutto il mondo scoppiò il caos. Ci furono divorzi, ricatti, personaggi pubblici coinvolti e anche qualche suicidio. Troppo grande la vergogna, troppo forte il rimpianto, troppo potente la gogna mediatica.

Il cerchio del tradimento

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Coppie sull'orlo di una crisi di nervi

È un'opera senza epilogo, Ashley Madison: sesso, scandali e bugie. Una cautionary tale sui generis dove il cattivo, o l'eroe (dipende dai punti di vista) della situazione, reo di aver hackerato il sistema di un sito come Ashley Madison, non viene scoperto o rivelato, sottolineando così l'impossibilità di tracciare una linea netta alla fine del racconto. Dopotutto, nell'era dei social, delle relazioni nate online, dove il colpo di fulmine è sostituito dal calcolo di un algoritmo, o di ossessioni atte a scoprire il marcio nella vita altrui, altri siti nasceranno, e altri scandali prenderanno vita, in un circolo vizioso infinito, tondo come una fede nuziale pronta a essere tolta, dimenticata, tradita.

La triade del peccato

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Un'app che ha cambiato le relazioni

Nascita, saturazione, crisi: nell'arco di tre episodi Ashley Madison: sesso, scandali e bugie ricalca i confini dell'impero di Noel Biderman seguendo lo sviluppo di una passione fugace. C'è inizialmente l'attrazione, il brivido per qualcosa di proibito, la miccia che innesca la fiamma; segue poi un momento di stallo, di un'apatia per l'appagata soddisfazione ammantata di silenzi imbarazzanti. Infine ecco l'addio, la crisi, il rimpianto. Ascesa, blocco e distruzione. Tre vertici che la docu-serie riprende e riporta con la voce di chi ha partecipato alla fondazione dell'impero, investendo nel suo successo sia professionalmente, che in qualità di cliente. Le due parti vengono equamente toccate, ascoltate e indagate, per comprendere i meccanismi intrinsechi di un progetto che pone il gusto del peccato, e del piacere egocentrico, come anima pulsante del suo corpo da gigante.

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Lo sguardo sull'app

Ma come Golia, anche Ashley Madison incontrerà il suo Davide: è un piccolo personaggio senza nome, che al sasso sostituisce codici incomprensibili con i quali trovare una falla nel sistema e lì inserirsi, ingurgitando dati per vomitarli a rate. E così, quelle informazioni sensibili, sono adesso alla portata di tutti, appagando quella sete di scandalo, e fame di curiosità che si muove nel corpo di tutti noi. È lo stesso processo che ha favorito l'avvento dei social, fondato su quella verità che già Stella ne La finestra sul cortile ci aveva spiattellato in faccia: siamo tutti dei guardoni, degli spioni pronti a guardare nella vita altrui, così da sentirci superiori, migliori, non appena si intravede la possibilità di una caduta, di un errore, di uno scandalo.

La caduta degli dei pagani

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Ashley Madison: sesso, scandali e bugie - una scena

Più in alto è stato posto il tuo piedistallo, più la caduta sarà rovinosa. È vero per i personaggi pubblici, ma anche per uomini e donne ritenuti ineccepibili nella loro condotta quotidiana. E quella che molti devono subire, è una caduta dolorosa, rovinosa, al limite del "coma sociale". Nell'universo fatto di immagini e desideri, il tradimento diventa colpa imperdonabile, nuova lettera scarlatta da apporre sulle vesti dei fedifraghi. Ashley Madison lo dimostra appieno, eppure tra gli scarti di questa sua narrazione qualcosa si perde. Lo scandalo viene indagato da ogni punto di vista, sostenuto dai casi personali di alcuni utenti. Il senso di disagio pervade lo spettatore, chiamato adesso a scendere a patti con se stesso, senza mai sentirsi veramente immune dalle colpe avanzate sia dai protagonisti della vicenda, che da quelli che hanno cercato, curiosato, tra le liste degli iscritti. Quello che però manca nel corso dei tre episodi è quella forza centrifuga che solo un montaggio dinamico, e una regia solida e coinvolgente avrebbe innescato.

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Sesso, scandali e bugie nella docu-serie Netflix

Quella di Toby Paton è una regia che si affonda sui canoni prestabiliti del genere documentaristico, frenata da riprese colme di retorica e figlie di prodotti come quelli dei programmi di Real-Time. Gli sguardi bassi, o rivolti verso un punto nel fuori campo fanno da momenti sospesi, di pausa narrativa, avvaloranti il senso di disagio, paura, tristezza che ammanta i protagonisti della storia. Ancora una volta - come fu per What Jennifer Did - è una vicenda come quella narrata da Ashley Madison a trainare l'attenzione dello spettatore. Una vicenda dove la realtà supera la fantasia, lasciando basiti, sorpresi, i propri spettatori, come un partner davanti alla notizia del proprio tradimento.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Ashley Madison: sesso, scandali e bugie sottolineando come la docu-serie in tre episodi disponibile su Netflix riesca a cogliere ogni aspetto sorprendente e quasi incredibile dello scandalo che ha sconvolto il mondo del 2015, grazie a una semplicità di racconto e alla testimonianza diretta di chi quei momenti li ha vissuti in prima persona, o li ha subiti nello spazio di casa. I nomi degli iscritti a questo sito di incontri per uomini e donne sposate si fa altare della vergogna; eppure manca una regia forte e un montaggio ancor più dinamico a enfatizzare ogni passaggio di una vicenda dove la realtà supera l'immaginazione.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • La forza della vicenda narrata.
  • La scelta di avvalersi delle testimonianze di dipendenti dell'azienda, che di persone iscritte.
  • La scelta di ascoltare anche la metà tradita della coppia.
  • La mancata identità dell'hacker

Cosa non va

  • Un senso di incompiutezza che alleggia nello scorrere delle ultime sequenze.
  • La sensazione che manchino molti pezzi in questo intricato caso.
  • Un montaggio e una regia che potevano osare molto di più, ma che invece si cullano nella canonicità del genere documentaristico.