Il plot
Starling City viene presa di mira da un terrorista informatico, il quale minaccia di mettere fuori uso tutte le banche della città tramite un virus. Quando Felicity cerca di trovare una soluzione al problema, si rende conto di essere lei la creatrice del virus: cinque anni fa, prima che Felicity si trasferisse a Starling in cerca di una nuova vita, lei era una ribelle informatica.
Il passato torna a tormentarla anche nelle vesti della madre Donna, la quale appare all'improvviso, mandata - a sua insaputa - dall'attuale possessore del virus. Mentre Felicity e il resto della squadra cerca di ristabilire l'ordine a Starling, Laurel continua ad allenarsi con Ted Grant, e Roy è vittima di incubi che suggerirebbero una verità scioccante sulla morte di Sara...
Cosa ci è piaciuto
The Felicity with the Dragon Tattoo. Come si può evincere dal titolo dell'episodio, The Secret Origin of Felicity Smoak ha lo scopo di approfondire le nostre conoscenze in merito ad uno dei personaggi più amati di Arrow, recentemente trapiantata nell'universo fumettistico (in realtà Felicity esisteva già nell'universo cartaceo della DC, ma quella versione - la matrigna di Firestorm, personaggio che vedremo in The Flash - non ha nulla da spartire con la hacker creata da Greg Berlanti ed Andrew Kreisberg). Felicity domina la trama principale della puntata e i flashback, dove scopriamo retroscena degni di Stieg Larsson: una ragazza ribelle, membro di un gruppo di "attivisti hacker", con capelli neri (un omaggio alla prima Felicity fumettistica) e un abbigliamento simile a quello di Lisbeth Salander. Piuttosto interessante l'aggiunta della madre Donna, protagonista di un simpaticissimo duetto comico con il Ray Palmer di Brandon Routh.
Roy Harper, assassino? Sebbene l'attenzione narrativa sia prevalentemente focalizzata su Felicity, gli altri personaggi hanno diritto ai loro momenti di gloria, in particolare Roy, protagonista indiscusso della sequenza finale, in cui emerge un ricordo soppresso abbastanza scioccante: la spalla di Freccia Verde ha ucciso Sara? La risposta, presumibilmente, nella prossima puntata.
Tripli preparativi. Molto efficace la scena d'apertura, un montaggio alternato con tre allenamenti: Oliver e Roy, Ted Grant e Laurel, Malcolm Merlyn e Thea Queen. Un riassunto visivo dei percorsi dei vari personaggi, nonché l'occasione principale per vedere in azione John Barrowman, trascurato per gran parte dell'episodio (anche se la presenza del suo irresistibile villain si fa sentire nei rapporti tra Oliver e Thea, in constante evoluzione).
Cosa non ci ha convinto
Il mio super (cattivo) ex ragazzo. Escludendo il maggiore spessore dato a Felicity, la storyline autoconclusiva di questo episodio è una piccola delusione, appesantita da una scrittura prevedibile e superficiale. L'impressione è quella di vedere un filler, un contenitore di materiale "usa e getta" a cui fanno ricorso gli autori quando è necessario riprendersi da un episodio più significativo (e il precedente The Magician, con l'esordio ufficiale di Ra's al Ghul, era assai importante). Ma soprattutto è come assistere ad un ritorno alle origini, quando Arrow era un prodotto promettente ma discontinuo, in cerca di una propria identità. Speriamo che tali involuzioni siano il più sporadiche possibile.
What's Next
Ted Grant, visto brevemente in questo episodio, avrà un ruolo più sostanzioso in Guilty, dove si parlerà anche della possibile partecipazione di Roy all'omicidio di Sara.
Movieplayer.it
3.0/5