C'era una forte aspettativa attorno a questo film diretto da Scott Cooper, coscritto con C. Henry Chaisson e Nick Antosca (di cui è il racconto da cui è tratto, The Quiet Boy) e prodotto da Guillermo del Toro, in parte anche grazie a un trailer particolarmente riuscito, che rievocava un certo tipo di folk horror che ha molti illustri esponenti, e al doppio rinvio dovuto alla situazione sanitaria in corso. Come scopriremo in questa recensione di Antlers - Spirito Insaziabile, però, siamo costretti ad ammettere che le nostre speranze per questo film non sono state soddisfatte: le atmosfere evocate funzionano, le premesse da cui prende il via la narrazione e anche i temi che si volevano trattare sono interessanti, perfetti per un prodotto di questo genere, peccato che il risultato sia un calderone confuso, con un'ottima coppia di attori protagonisti (Keri Russell e Jesse Plemons) costretti in ruoli poco significativi ed una storia che non sembra trovare mai il giusto ritmo per coinvolgere e catturare lo spettatore.
I traumi e gli abusi subiti in giovane età, come questi influiscono su una persona anche una volta diventata adulta e come passano da una generazione all'altra, come se fossero una malattia; la dipendenza da stupefacenti, così diffusa nelle comunità più povere e ai margini; lo sfruttamento delle popolazioni indigene ma anche quello della natura, che viene depredata delle sue risorse. Questi sono solo alcuni degli spunti che vengono accennati - ma mai veramente approfonditi - nel film di Cooper, lasciando nello spettatore la sensazione che si avesse tanto da dire ma che non si sia riusciti a trovare la chiave giusta per farlo. Il mostro che è al centro di questa storia, che come vedremo è legato alla mitologia nativo-americana, dovrebbe fungere da metafora per tutte le tematiche che vi abbiamo elencato, ma il messaggio che cerca di portare con sé fatica ad arrivare a chi guarda, perdendosi in uno sviluppo narrativo a tratti quasi letargico intervallato da sporadici eccessi di gore.
Julia torna a casa
In una sperduta cittadina dell'Oregon, Julia (Russel) è una maestra tornata da poco in città dopo aver vissuto in California per molti anni: quando era bambina ha subito diversi tipi di abusi da parte di suo padre, cosa che l'ha spinta, ancora molto giovane, a scappare a lasciare suo fratello minore Paul (Plemons). Dopo la morte del padre si sente libera di tornare nella città natale, cercando di riallacciare i rapporti con Paul.
Alla scuola locale, Julia rimane molto colpita da Lucas, un bambino che mostra evidenti segni di abuso. Avvicinandosi a lui, seguendolo e cercando di parlare con i suoi genitori, la donna scoprirà che il bambino vive solo con il padre ed il fratellino, che però sono settimane che non mettono piede fuori casa. I due, infatti, sono stati infettati da una strana malattia, che li porta a nutrirsi delle carcasse di animali che gli procura Lucas e che li sta trasformando in qualcosa di completamente diverso e mostruoso. Riusciranno Julia e Paul a scoprire che cosa sta succedendo e ad aiutare il piccolo Lucas? Dalle foreste che circondano la loro cittadina e da cuore delle montagne, costantemente crivellate dai minatori, si è risvegliato qualcosa, assetato di sangue e che non si fermerà di fronte a nulla.
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Si parte dalle leggende dei popoli nativi americani ma...
Come vi anticipavamo la creatura mostruosa che è al centro di Antlers - Spirito insaziabile è un essere mitologico protagonista di molte leggende dei nativi americani: per quanto sia ben realizzato - l'effetto che fa quando entra finalmente in scena è davvero impressionante - il lore e la mitologia che gli vengono costruiti attorno ci sono sembrati sempre un po' abbozzati: non è chiaro che cosa voglia, da dove venga, come si sposti da un corpo all'altro. A colpire di più, poi, il fatto che pur trattandosi di un essere creato in seno ai miti dei nativi americani nel film, quasi non ci siano personaggi appartenenti a questa cultura. L'unico è l'ex sceriffo Warren Stokes, interpretato da Graham Greene (attore di nazionalità oneida, la prima nazione di nativi americani), che però viene collocato all'interno della storia semplicemente per dare ai protagonisti una leggera infarinatura su quelle che sono le tradizioni della sua gente. Renderlo più centrale nella trama, o inserire tra i protagonisti altri personaggi nativi americani (e trattando temi come lo sfruttamento della natura e il ruolo del cambiamento climatico dal loro punto di vista), avrebbe attribuito al tutto una complessità e uno spessore in più: quello che ci resta, invece, è la sensazione di un film che, pur cercando di mettere sul piatto più spunti possibili, rimane povero di contenuti.
Non possiamo inoltre che ribadire come due attori come Keri Russell e Jesse Plemons possano fare poco in ruoli che - come il resto del film - risultano abbozzati e scarsamente approfonditi (la chimica fra i due, poi, è davvero a livelli minimi). A spiccare è però il giovane Jeremy T Thomas, capace di portare sullo schermo, con un'interpretazione che colpisce per intensità, un personaggio convincente e sfaccettato.
A visione ultimata non possiamo che chiederci perché certi film horror - pensiamo ad esempio ad Hereditary - Le radici del male, Scappa - Get Out o Babadook - riescano ad elevarsi a qualcosa di più e a sfruttare il genere per parlare di temi di grande importanza sociale, altri invece rimangano impantanati in un mucchio di buone intenzioni. Antlers avrebbe potuto essere molto di più, ma finisce per trascinarci in una storia priva di guizzi e con un finale che non resta impresso.
Conclusioni
Concludiamo questa recensione di Antlers - Spirito Insaziabile sottolineando come si tratti di un film che parte da premesse interessanti ed è capace di evocare le giuste atmosfere, peccato che non riesca a sviluppare le tematiche al centro della storia come meriterebbero. Il risultato è un calderone confuso in cui nemmeno due ottimi attori come Keri Russell e Jesse Plemons riescono a salvare la situazione.
Perché ci piace
- Le premesse da cui prende il via, la mitologia dei popoli nativi americani.
- Il giovane Jeremy T Thomas, convincente ed intenso.
- Alcune sequenze sono ben realizzate, soprattutto quelle con la creatura presente.
Cosa non va
- I temi che vengono introdotti non vengono approfonditi come sarebbe necessario.
- I protagonisti, Keri Russell e Jesse Plemons, non possono fare molto in due ruoli abbozzati e scarsamente approfonditi.
- La narrazione non trova il giusto ritmo e non riesce a coinvolgere lo spettatore.