La Palma d'Oro 2023, Anatomia di una caduta, è passata anche a Roma: la regista Justine Triet ha infatti presentato il film anche alla Festa del Cinema di Roma 2023, in occasione dell'uscita italiana del film, in sala dal 26 ottobre.
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La trama di Anatomia di una caduta sembra quella di un classico giallo: un uomo muore cadendo dal balcone di una baita in montagna, unici esseri viventi presenti in casa la moglie, interpretata da una straordinaria Sandra Hüller, il figlio e il cane. Ci sono pochi dubbi sulla scena: o si tratta di un suicidio, o qualcuno l'ha spinto di sotto.
Il film in realtà è una profonda riflessione sui rapporti di potere in una coppia, oggi profondamente cambiati grazie a una sempre maggiore emancipazione delle donne. Nella nostra intervista a Justine Triet, che incredibilmente non è stata candidata all'Oscar dalla Francia per il miglior film straniero 2024, la regista ci parla proprio di questo. Con in sottofondo la canzone P.I.M.P. di 50 Cent, che nel film è molto importante.
Anatomia di una caduta: intervista Justine Triet
Visto che sul red carpet di Anatomia di una caduta a Roma 2023 è stata disegnata la sagoma del corpo che si vede nel film accompagnata dalla canzone P.I.M.P. di 50 Cent, impossibile non chiedere a Justine Triet se adesso, quando la ascolta, per lei ha un significato completamente diveso: "Certo! Chiunque veda il film sa perché".
La regista ha inoltre un buon rapporto con il cinema italiano, apprezzando molto colleghi come Alice Rohrwacher e Pietro Marcello.
In Anatomia di una coppia il processo porta a galla diversi lati oscuri della coppia al centro della storia. In un rapporto c'è sempre una dinamica di potere, che quando è sbilanciata può portare a sofferenza. Chi è il vero villain in una coppia? Per Triet: "Non lo so, una coppia è sempre qualcosa di molto complicato. Il film cerca di vedere la situazione globale, senza giudicare la donna o l'uomo. La donna è il contrario di un tweet: quindi cerco di vedere la situazione da un punto di vista più ampio".