In America è appena cominciata la seconda stagione, da noi invece All Rise è disponibile in streaming su Infinity, con il primo ciclo di episodi, 21 in tutto. Creata da Greg Spottiswood, la serie legal drama si ispira al libro Courtroom 302 scritto da Steve Bogira e vede come protagonisti Lola Carmichael, appena nominata Giudice della Corte Suprema di Los Angeles, e Mark Callan, procuratore distrettuale. Migliori amici, i due cercano di farsi strada tra indagini condotte male ed errori giudiziari.
A interpretarli Simone Missick e Wilson Bethel, entrambi reduci da due serie tv targate Marvel, ovvero Luke Cage e Daredevil. Li abbiamo incontrati via Zoom e chiesto subito se secondo loro è meglio cercare di salvare il mondo con i superpoteri o con la legge. Bethel ci ha tenuto a precisare: "Il mio personaggio in quella serie però cercava di distruggere il mondo con i superpoteri!". Aggiungendo: "Parlo per me: credo che le storie raccontate in All Rise siano quelle che bisogna raccontare, per quanto sia divertente muoversi in un mondo di fantasia. Mi sento davvero fortunato e onorato a far parte di una serie che affronta così tanti temi importanti in ogni episodio. Anche perché le serie Marvel tentano proprio di ispirare le persone a fare cose straordinarie nella vita reale".
D'accordo la protagonista Simone Missick: "Sono d'accordo. Ci siamo divertiti entrambi a girare una serie Marvel: ci ha permesso di fare cose incredibili, avevo un braccio bionico! Mi piacerebbe usarlo per battere il martello in tribunale! Ma questa serie è fantastica: ci permette di conoscere il supereroe che c'è in ognuno di noi. Parliamo di come siamo in grado di superare i nostri limiti per ispirare un vero cambiamento. Credo siano queste le cose che ispirano le persone guardando la tv".
La video intervista a Simone Missick e Wilson Bethel
All Rise, la recensione: c'è un nuovo giudice in città
All Rise e la giustizia americana
All Rise comincia con qualcosa che non potrebbe essere più attuale: vediamo dei poliziotti che chiamano "vita inferiore" altre persone e detective che fanno un lavoro scadente. Quanto è importante parlare di questo in una serie tv che sarà vista da molte persone?
Simone Missick: "La cosa che penso sia interessante è che il modo in cui vediamo le forze dell'ordine è il risultato del consumo di televisione: in serie come Perry Mason ci sono spesso poliziotti inetti che non sanno cosa stanno facendo e hanno bisogno di qualcuno come Perry Mason, Matlock, Colombo che arrivano e risolvono il caso. Negli ultimi 20 anni invece abbiamo visto poliziotti che fanno la cosa giusta, sanno cosa fanno, che sono in grado di trovare tutte le prove. Mentre le persone che vanno in galere sono i cattivi. Questo è entrato nel sentire comune, pensiamo subito: se sono andati in prigione devono essere colpevoli. Se sono stati arrestati hanno fatto qualcosa di sbagliato. Mentre invece ogni giorno sentiamo di persone che sono state accusate e condannate ingiustamente. O vediamo persone che sono arrestate e a volte uccise senza motivo da agenti che in teoria dovrebbero proteggerle. La nostra serie, prendendo da subito questa posizione ci mostra che gli agenti sono esseri umani come tutti noi. Fanno errori come tutti. È nostra responsabilità, in quanto membri di una comunità, essere consapevoli di questi errori e cercare di rimediare o di denunciarli quando li vediamo. Non lo facciamo soltanto in tribunale o in un dipartimento di polizia, ma anche attraverso le storie che raccontiamo".
Wilson Bethel: "Per quanto sia sexy vedere in tv gente che spara, la vera sostanza, almeno per come è gestita la giustizia nel nostro paese, è in tribunale: non è la parte divertente da guardare, non come gli inseguimenti o la violenza, ma è la parte essenziale. Come rispettiamo la nostra costituzione, come rimaniamo fedeli agli ideali. È un sistema che abbiamo tenuto in piedi con successo per qualche centinaio di anni ormai: magari non è così eccitante, ma è davvero importante".
All Rise e l'importanza di "essere nel momento presente"
Nel suo primo giorno da giudice Lola dice che vuole "essere nel momento presente": quanto è importante esserlo ogni giorno? O almeno provarci?
Simone Missick: "In questo periodo in cui siamo a casa, è facile distrarsi e dimenticarsi che ci sono un sacco di motivi per cui essere grati. Certamente mi sono sentita presente ogni momento che ero a lavoro: sapevo che era una storia importante e che stavo lavorando con un cast meraviglioso. Wilson è un attore fenomenale, che interpreta il mio migliore amico. Abbiamo tanti attori, protagonisti e non, strepitosi. Non è qualcosa che succede spesso: ho lavorato con molte persone, a volte persone che non sono presenti, non sono grate, non apprezzano ciò che hanno. Specialmente adesso, che siamo tutti a casa, mi manca moltissimo essere circondata da quelle persone. Essere presente è molto importante: ti tiene con i piedi per terra, rispettoso, probabilmente ti fa vivere più a lungo".
All Rise: i protagonisti sono due montagne russe
Alla protagonista viene detto che è una montagna russa: com'è essere una montagna russa? E com'è invece stare accanto a una montagna russa?
Simone Missick: "Lola e Mark sono entrambi su quella montagna russa! La cosa bella della serie è che impari a conoscere queste due persone e ti accorgi di quanto siano simili: quando cominciano a lavorare insieme Lola non era semplicemente una procuratrice distrettuale solitaria e Mark ligio alle regole. Entrambi si lanciano sulle montagne russe. Capisci perché sono così amici. È una gran bella storia da offrire al pubblico nel corso di questi 21 episodi. È divertente".
Wilson Bethel: "Se la serie fosse un parco divertimenti saremmo due montagne russe diverse. È impegnativo anche per Mark: è il suo migliore amico, il suo alleato più stretto, segue Lola nel suo viaggio che è sia motivo di ispirazione, sia di soggezione, perché tra loro c'è un leggero squilibrio di potere, sia eccitante, perché è una grande opportunità per la sua amica. Ci sono un sacco di sentimenti complicati nel loro rapporto. Ma gli amici sono così: ci accompagnano nei nostri momenti più importanti, quelli che cambiano la vita. Mark è lì sia per gli alti che i bassi della sua amica. Anche per il personaggio di Lola è importante avere Mark al suo fianco: sono l'uno il miglior consigliere dell'altra, la spalla su cui appoggiarsi. Siccome sono entrambi due montagne russe ogni tanto hanno bisogno di scendere e reggersi a vicenda".