Poche storie: la cupola autoportante che Filippo Brunelleschi progetta per il Duomo di Firenze è forse il personaggio più amato dal pubblico di I Medici - Masters of Florence. L'emozione con cui Cosimo de' Medici (Richard Madden) guarda il progetto dell'artista ha fatto spuntare su internet centinaia di battute, meme e commenti (della serie "vorrei che qualcuno mi guardasse come Cosimo guarda la cupola autoportante").
A interpretare il geniale architetto fiorentino è Alessandro Preziosi, che per costruire il personaggio ammette di essersi ispirato a un altro artista, lo scrittore Charles Bukowski: "Brunelleschi è un personaggio di un'intensità incredibile. Mi sono ispirato a Bukowski, lavorando insieme al costumista e al regista, cercando di raccontare quanto più possibile come la dannazione paventata da certi personaggi si concretizzi poi in opere geniali. È stato un lavoro graduale e progressivo".
Da attore ad architetto, Preziosi è felice di aver potuto approfondire il proprio rapporto con l'arte: "Il rapporto con l'arte è una delle cose che mi spinge, nonostante le difficoltà e le resistenze, anche caratteriali, a credere in questo lavoro. L'arte è ciò che rende veramente interessante la sua riproduzione: anche fare l'attore è in qualche modo riprodurre una suggestione che nasce dall'esperienza che ognuno di noi ha nella vita reale e attraverso le opere artistiche, di qualunque genere. Brunelleschi ne raccoglie molte: figlio di un notaio, orafo, ingegnere, scultore, pittore, architetto. Credo che per me sia stato un anello importante nel mio bagaglio personale: ho avuto la fortuna di lavorare con Richard Madden con una modalità di lavoro molto intima, proprio come credo che fosse necessario raccontare il rapporto tra Cosimo e Brunelleschi".
Un aspetto positivo e uno negativo di I Medici? L'attore non ha dubbi: "L'aspetto che più ho amato è stata la grande libertà che mi è stata data, cosa che ha comportato una grande responsabilità: bisognava essere molto lucidi e pronti a giornate faticose. Da quel set non si è mai usciti senza ottenere quello che ci si era proposti di fare. L'intimità che abbiamo creato tra i nostri personaggi è andata su corde molto alte, con toni aggressivi, ogni scena era l'occasione per raccontare questa natura spregiudicata di Brunelleschi, la consapevolezza che si sta facendo qualcosa che può spingere il committente e il commesso nella storia. Lo svantaggio è che ti pagano in dollari".