Recensione Crank (2006)

Rapida come un videoclip, la pellicola è un turbinare di sequenze montate a velocità vertiginosa, tra rocamboleschi inseguimenti in auto e sparatorie in stile Hong Kong movie.

Adrenalina salvavita!

Chev Chelios è un killer e il giorno in cui decide di fare di testa sua, pagherà con la vita.

Dopo l'ultimo lavoretto si risveglia in stato alterato e scopre di esser stato avvelenato. Il mandante è un gangster emergente, poco entusiasta della sua ultima performance. Il veleno che gli è stato iniettato è un tipo di droga sintetica cinese che, una volta entrata in circolo, annulla i recettori dell'adrenalina; per rimanere in vita, è condannato ad un costante stato di stress. Ricorrendo ad ogni tipo di droga ed azione che ne eccitino i sensi al punto da mantenere alti i battiti del cuore morente, Chev cercherà di portare a termine la sua vendetta, alla ricerca dell'antidoto.

Interamente girato in digitale, con l'esclusivo ricorso a telecamere HD d'ultima generazione, il film dispone di una visione unica, grazie alla possibilità di inserirle in qualunque supporto, per via delle ridotte dimensioni. Questa caratteristica ha consentito una regia fluida e punti di vista tanto eccentrici da calare lo spettatore completamente nelle poche ore di vita del killer.
Rapida come un videoclip, la pellicola è un turbinare di sequenze montate a velocità vertiginosa, tra rocamboleschi inseguimenti in auto e sparatorie in stile Hong Kong movie.
Il sangue scorre a fiumi e la lista dei cadaveri si allunga all'avvicinarsi dell'epilogo che non risparmierà proprio nessuno.

Adrenalina pura per visioni ora allucinate, ora ipercinetiche ma tutte d'autentico impatto visivo. L'esperienza pubblicitaria di Taylor e Nevedline emerge di continuo e lo spettacolo è assicurato. Prodotto da Tom Rosenberg, Gary Lucchesi, Richard Wright e Skip Williamson, Crank è l'ultimo nato del genere action movies. Paragonato al fenomeno Speed, conferisce maggior umanità ai personaggi volendoli più "terreni" e meno eroici.
Il grosso rischio è di ridurre il tutto ad una misera spacconata che infervorerà gli animi dei nostalgici di Rambo e compagnia.

Indubbiamente talentuoso il protagonista Jason Statham, tutto sguardi biechi e falcate da duro: il suo killer è messo troppo spesso alla berlina nel compimento di missioni impossibili che avrebbero mandato al creatore qualunque misero mortale. Refrattario all'arresto cardiaco anche dopo un mix di scariche elettriche e basi anfetaminiche, il corpulento ragazzotto è in grado di compiere qualunque impresa, compresa la telefonata in volo d'angelo all'amata. Grasse risate vadano poi risparmiate per episodi d'amplessi in piena China Town, battibeccando con la fidanzata-oca giuliva, totalmente impermeabile alla realtà circostante, al punto da suscitare puro sgomento nello spettatore più attento.

Grottesco mix fra serio e faceto, Crank è un film che vive di quel "giro di manovella" nonostante le becere trovate sensazionalistiche che rischiano di farlo scivolare in testa alla classifica dei film per bulli sempliciotti.
Bella la colonna sonora da veri duri.