Alla luce di quanto successo dopo, fa decisamente impressione scoprire in un film del 2014 arrivato direct to video, il compianto Robin Williams nei panni di un uomo tormentato, arrabbiato e disperato tanto da arrivare a un tentativo di suicidio. Impossibile non pensare alla tragica fine del grande attore, rivedendolo in un ruolo così recente in questo 90 minuti a New York (in originale The Angriest Man in Brooklyn), film di Phil Alden Robinson che è il remake made in USA del film israeliano Mar Baum e che era ancora inedito in Italia. Robin Williams interpreta Henry Altman, un uomo perennemente arrabbiato con il mondo, scontroso e scorbutico, ora afflitto da una forte emicrania.
Per essere visitato, finirà per imbattersi per caso nella dottoressa Sharon Gill (Mila Kunis) anch'essa alle prese con un momento molto difficile della sua vita dopo il suicidio (ebbene si) del suo gatto. Dagli esami Henry scoprirà una grave forma di aneurisma cerebrale, ma la dottoressa, esasperata dal suo comportamento, gli dirà per dispetto che gli restano solamente 90 minuti di vita. Henry scappa, spaventato ma soprattutto desideroso di mettere a posto nell'ora e mezza che gli resta alcuni tasselli della sua vita e rimediare ai suoi errori.
Sprazzi di cinismo di cattiveria. E un'inquietante profezia
Sia chiaro, 90 minuti a New York non è certo un film indimenticabile, anzi nonostante l'ottimo cast zoppica da varie parti e si può dire che Phil Alden Robinson aveva fatto decisamente meglio in L'uomo dei sogni, I signori della truffa e nella regia di qualche episodio di Band of Brothers. Ma è impossibile non sfruttare la recente uscita homevideo per scoprirne un lato inquietantemente profetico, sulla crisi dell'uomo Robin Williams, che interseca in maniera sbalorditiva quella del suo personaggio. In quei 90 minuti, lo scorbutico protagonista comincia una forsennata rincorsa a rimettere a posto i cocci di una vita frantumata, rimodulando i rapporti con la moglie Beth (Melissa Leo), il figlio e il fratello Aaron (Peter Dinklage). Il che apre a tante riflessioni, non solo tutte scontate come il ruolo dell'amore, l'incapacità di darlo e riceverlo, o lo sfruttare nel modo migliore ogni attimo di vita, ma anche tutte affrontate troppo in fretta e furia, proprio nello stesso modo in cui si muove il protagonista che non ha più tempo da spendere. E poi c'è, dall'altra parte, il dramma della dottoressa Sharon, resasi presto conto della cattiveria commessa, che cerca disperatamente di rintracciarlo prima che sia troppo tardi.
Il regista non riesce a mantenersi in bilico su quel sottile filo di equilibrio necessario per parlare con ironia e leggerezza di una tragedia, in sostanza di ridere nonostante la tensione e la morte resti inesorabile sullo sfondo. E non funziona fino in fondo il cinismo, la cattiveria e la brutalità che il regista semina qua e là, semi promettenti che però poi non hanno attecchito. Però, resta tutto alle spalle di fronte a un Robin Williams così fragile, eppure dotato ancora di quel carisma e di quella personalità che ne hanno contraddistinto la carriera, e che inevitabilmente trasmettono allo spettatore a una dolorosa malinconia.
Bene audio e video, ma non c'è nessun extra
Se adesso è possibile vedere 90 minuti a New York, è grazie al DVD targato Koch Media, un prodotto tecnicamente soddisfacente anche se completamente privo di extra. Il video è buono, con una compressione invisibile che beneficia della brevità del film. Il quadro pertanto è pulito e nitido, con fondali compatti e senza problemi di sorta. Il croma è vivo e piacevole, la fotografia naturale e luminosa favorisce un buon dettaglio, certamente di rilievo per i limiti dello standard DVD. Anche l'audio dolby digital multicanale fa la sua figura, nonostante il film non sia certo di azione. Comunque nella disperata rincorsa di Henry e nell'inseguimento di Sharon, qualche scena movimentata c'è: gli effetti ambientali, dal traffico ai rumori sul ponte, sono discretamente riprodotti dai diffusori, con qualche buona entrata dell'asse posteriore a sottolineare con efficace direzionalità alcuni aspetti sonori più sottili. Buona la riproduzione della colonna sonora e puliti i dialoghi dal centrale. Purtroppo, come detto, non c'è nessun contenuto speciale.