Un viaggio di formazione. Un viaggio di scoperte, e di rivelazioni. Perché non conta tanto la meta, ma il cammino percorso. In mezzo, l'umorismo ragionato, le risate e, ancora, un filo di emotività, ma al maschile. Alla terza regia, Fabio De Luigi, riprende i toni di 25 km/h di Markus Goller per il remake 50 km all'ora. Un remake, sì, ma ideato e costruito a regola d'arte, come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione. Con De Luigi, formando quella che abbiamo definito "la coppia che meritavamo", ecco Stefano Accorsi.
Nel film, interpretano due fratelli che, ritrovandosi dopo anni, intraprendono un viaggio attraverso l'Emilia Romagna, come ultima volontà del defunto padre. "Sì, siamo vestiti come i Blues Brothers, ma in questo caso siamo in missione per conto di nostro padre...", scherza Fabio De Luigi, nella nostra video intervista. "Un viaggio di riscoperte, che segue un rapporto fondamentale. Quello tra fratelli", spiega invece Stefano Accorsi.
50 km all'ora: video intervista a Fabio De Luigi e Stefano Accorsi.
Ma com'è nata la collaborazione tra Fabio De Luigi e Stefano Accorsi? "Con Fabio ci conoscevamo poco, ma ho sempre amato la sua grazia", racconta Accorsi. "Ha un umorismo tutto suo. Ho letto il copione e l'ho trovato bello, essendo questa una commedia umana. Passa da un momento all'altro, seguendo una certa leggerezza. Ed è segno di maturità di scrittura".
Tra i temi, una certa nostalgia, anche legittima "Questo è un sentimento che attraversa un'epoca inquieta. Dunque, ci guardiamo indietro per cercare un po' di tranquillità. Si vanno a cercare le cose che furono". Per Accorsi, "Il presente per certi versi mi affascina, pensa che ho scoperto la musica contemporanea grazie a mio figlio, che ascolta Ghali o Sfera Ebbasta. Poi certo, il presente è complicato: bisogna guardare avanti, come i bambini. Devo dire che faccio fatica ad essere nostalgico. Forse fuggo dalla nostalgia".
50 km all'ora, la recensione: sì, Fabio De Luigi e Stefano Accorsi sono la coppia che meritiamo
La nostalgia, le risate e l'Emilia Romagna
Come detto, 50 km all'ora è un film sulla sensibilità maschile, e arrivando in un momento in cui certi temi sono preponderati è fondamentale scoperchiare gli aspetti più intimi. A rafforzare la poetica espressa, anche le suggestioni musicali, come un brano piazzato al posto giusto, che descrive perfettamente il tono: Pugni Chiusi de I Ribelli, "Mi interessava un aspetto preciso, anche coraggioso: dichiarare le emozioni, senza nasconderci dietro una maschera. Anche noi maschi siamo vittima di questi discorsi. E nel film questa è una scelta voluta", dice Fabio De Luigi. "Alcune volte sono i contesti che ti influenzano, però rivendico e proteggo il diritto di far uscire la mia emotività", prosegue Stefano Accorsi.
Poi, durante l'incontro stampa, Accorsi, che in 50 km all'ora sfoggia un irresistibile capello lungo, ripercorre i giorni di set, tra motorini, corse e le strade dell'Emilia Romagna "Il viaggio è una dimensione arricchente, si relativizzano tante cose, anche in relazione a ciò che abbiamo intorno. Qui c'è parte dell'Emilia Romagna, ed è stata una scoperta perché non conoscevo alcune zone". "C'è una comunità di viaggio idealizzata, ma non è mai un film cartolina", continua Fabio De Luigi. "Dovevamo raccontare una zona, e la location era fondamentale perché seguire i protagonisti".