Profondo rosso, il capolavoro di Dario Argento, celebra il suo 50° anniversario sulle disturbanti sinfonie dei Goblin. Per l'efferata occasione, il film torna nelle sale cinematografiche in versione restaurata 4K con proiezioni speciali grazie alla collaborazione tra RTI-Mediaset e Cat People. L'opera segna il passaggio fondamentale del Maestro del brivido dalla fase thriller, incominciata nel 1970 con L'uccello dalle piume di cristallo, e quella horror. Interpretato da David Hemmings e dalla "scream queen" Daria Nicolodi, allora compagna di Argento, il film segue un pianista jazz che, dopo aver assistito impotente a un omicidio, decide di indagare, portando alla luce una serie di delitti legati a un oscuro passato. Con l'aiuto di una brillante giornalista, percorre una scia di indizi che lo condurrà a una sconvolgente verità.

Profondo Rosso nasce durante le fasi finali della realizzazione de Le cinque giornate. Insoddisfatto della sceneggiatura, Argento chiede l'aiuto di Bernardino Zapponi, con cui sviluppa la storia a quattro mani. Quest'ultimo introduce un orrore più fisico e realistico, mentre il regista aggiunge elementi fantastici, come la medium, i fantasmi, il disegno sulla parete e lo scheletro nella stanza murata. Distribuito il 7 marzo 1975, Profondo Rosso diventò il decimo film più visto di quell'anno grazie all'incasso record di oltre 2 miliardi e 700 milioni di lire. Aspettando di rivivere l'incubo, la top 10 dei momenti iconici dal classico che ha segnato un epoca: dalla macabra bambola meccanica al corridoio di volti spettrali.
10. Le mani del killer

Influenzato dal Maestro dell'horror Mario Bava, il regista di Profondo Rosso inquadra le mani dell'assassino che, coperte da guanti neri, commettono efferati omicidi. Quelle dita guantate appartengono allo stesso Argento.
9. L'assassinio della sensitiva

Il musicista inglese Marcus Daly (David Hemmings) assiste impotente all'atroce omicidio della medium tedesca Helga Ulmann (Macha Méril), brutalmente scaraventata contro la finestra del suo appartamento. La scena è un "remake" di quella de L'uccello dalle piume di cristallo, debutto dello stesso Argento, in cui il protagonista è spettatore casuale dell'assassinio di una donna nella galleria d'arte attraverso una vetrata.
8. L'omicidio della scrittrice

L'atroce morte di Amanda Righetti (Giuliana Calandra). La scrittrice uccisa in casa sua, annegata nell'acqua bollente della vasca da bagno. Un delitto così iconico da essere ripreso in Halloween II (1981).
7. La nenia infantile

L'inquietante ninna-nanna che accompagna l'insanguinato flashback natalizio, in cui si assiste a un cruento omicidio avvenuto alla presenza del figlio della vittima. La famigerata nenia s'intitola Lullaby ed è stata composta dal pianista jazz, Giorgio Gaslini.
6. Il congresso di parapsicologia

La soggettiva del serial killer ci guida nella sala dai tendaggi rosso vivo, in cui si sta svolgendo un congresso di parapsicologia, attraversando gli opprimenti drappi scarlatti.
5. La bambola col cappio al collo

La bambola impiccata che Amanda trova nella sua dimora, prima di essere brutalmente uccisa, è una delle scene più spaventose del film.
4. La Villa del bambino urlante

Dopo una lunga ricerca, Marcus arriva davanti a una villa abbandonata, convinto che lì si nasconda la chiave del mistero. Entrato all'interno, il protagonista si muove con cautela tra finestre pericolanti, corridoi polverosi e stanze immerse nell'oscurità. Esplorando le fatiscenti pareti, scopre sotto uno strato di intonaco un disegno infantile raffigurante una scena macabra: un bambino in piedi accanto a un cadavere insanguinato.
3. La musica dei Goblin

L'ansiogena sinfonia della rock band progressiva esplode nella potente sequenza d'apertura che ci mostra il kit dello psycho killer: coltelli affilati, biglie colorate, macabri scarabocchi, fili di lana, bambolotti, statuette orientali...
2. La bambola meccanica

La ridacchiante bambola meccanica che assalta lo psichiatra Giordano (Glauco Mori). Un terrificante espediente usato dall'assassino per distrarre e uccidere la sua vittima. Oggetto cult da paura, il pupazzo fluttuante è opera del mago degli effetti speciali Carlo Rambaldi.
1. Il corridoio di volti spettrali

Marcus torna nell'appartamento della medium uccisa all'inizio del film. Mentre attraversa il corridoio adornato da volti spettrali, un dettaglio riaffiora improvvisamente nella sua memoria: la notte del primo omicidio, quando era accorso sulla scena del crimine, aveva intravisto per un attimo il volto dell'assassino riflesso in uno specchio. Inizialmente, però, aveva creduto che fosse semplicemente un quadro. La sconvolgente scena dello specchio è un perfetto esempio della maestria di Argento nel giocare con la percezione dello spettatore. Gli agghiaccianti dipinti sono opera dell'artista torinese, Enrico Colombotto Rosso.