Finalmente ci siamo! Alessandro Borghese sta tornando con i nuovi episodi di 4 Ristoranti, il format che lo vede protagonista e che è diventato un cult per tanti spettatori di Sky e non solo. In occasione della nuova edizione dello show che va in onda dal 23 Aprile su Sky e Now TV, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con il popolare chef, che ci accolti in video con il poster di un altro cult alle spalle: Frankenstein Junior, che cita anche nel nome della sua azienda, perché "AB è Alessandro Borghese, ma anche ABnormal" ci spiega scherzando.
Un dettaglio che abbiamo scoperto a causa della situazione che stiamo vivendo, che ci ha portati a scrutare indiscreti nel mondo di Borghese, che come tutti noi sta vivendo maggiormente la realtà casalinga. "Ogni giorno sveglia con le piccole, una delle quali deve fare la telescuola e quindi si mette sull'iPad" ci racconta, "ma cerco di fare tante attività creative con loro, perché esserlo è la mia natura. Poi lavoro nel pomeriggio sulla parte social e i miei canali, mi tengo in contatto con i dipendenti... ma soprattutto mi godo la famiglia ora che posso, perché di solito sono uomo da diciotto ore di lavoro. Credo che si debba lavorare sodo per arrivare a risultati, ma a volte comporta sacrifici." Non si può lamentare, insomma, e si stupisce per l'aria pulita: "sembra di stare a 2000 metri di quota, stamattina avevo gli scoiattoli in giardino!"
Si parte da Venezia
La nuova edizione parte da una location da diesci, una delle città che tutto il mondo ci invidia, quella Venezia che è stata ferita lo scorso autunno dall'alluvione. "Abbiamo girato la puntata prima di quel dramma" ci ha raccontato Alessandro Borghese ricordando quanto abbia voluto andarci per due anni, "una puntata bellissima in una città molto difficile logisticamente parlando, che ci ha impegnati tantissimo ma che vi farà vedere quella Venezia bellissima, operosa, turistica che tanto amiamo. Solo dopo è arrivata l'alluvione e i protagonisti stessi hanno perso le loro strutture." Un dramma in seguito al quale i ristoratori si sono messi in contatto con Borghese e "insieme al sindaco e a Confindustria abbiamo organizzato una grossa cena di raccolta fondi" in cui lui in prima persona, insieme a Claudio Sadler e altri cuochi suoi amici, ha cucinato per quattrocento persone, raccogliendo 119.000 euro donati ai ristoratori della città che hanno subito un duro colpo.
Ripartire
"E poi è arrivato il Coronavirus..." continua Borghese, riflettendo sul difficile momento che sta vivendo il settore e in cui lui stesso è coinvolto con la sua azienda: "ragioniamo sulle soluzioni, ma il problema è non conoscere le regole di ingaggio. Siamo italiani, siamo bravi a organizzarci, ma ci serve capire dove dobbiamo andare." Parlando in prima persona ci parla delle card che già da tempo vendeva ai suoi clienti per delle cene già pagate da sfruttare in seguito: "sono clienti che devono solo sedersi al tavolo, ma devo capire come farli accomodare." Ma spera di poter fare qualcosa anche per il settore con 4 Ristoranti: "Spero di potermi rimettere in strada e andare in giro per l'Italia, magari ripassare per i ristoranti in cui sono già stato e vedere cosa poter fare per riportare il mondo della ristorazione che ne avrà bisogno a tutti i livelli."_
Lo speciale con i The Jackal
Intanto si pensa anche a sdrammatizzare, grazie a 4 Ristoranti - Speciale The Jackal, una spettacolare sfida a colpi di cacio e pepe (o caciocavallo e pepe, nel caso del piatto di Ciro) che è già stato trasmesso la scorsa settimana e che sarà riprogrammato prima del lancio della nuova edizione giovedì 23 Aprile. Non gli abbiamo chiesto di commentare la ricetta esclusiva di Ciro, ma di raccontarci come è nata questa divertente collaborazione: "Essendo mezzo napoletano, ho avuto modo di conoscerli tramite Youtube, poi ci siamo incontrati quando sono venuti a Milano a girare delle cose e abbiamo già fatto in passato una gag con me e altri cuochi in cui potete vedere un Alessandro Borghese cattivo."
Un primo incontro in cui l'idea è stata seminata, anche se ha poi richiesto un annetto per metterla insieme. "Ci siamo detti: Napoletani siete voi, mezzo Napoletano sono io, ci piace divertirci e siamo autoironici, perché non facciamo una puntata in cui qualcuno viene da me a giudicarmi?" E così si è concretizzato lo speciale prodotto da Banijay Italia e Sky, già ampiamente apprezzato e che ha fatto bombardare lo chef di messaggi da parte degli utenti.
Alessandro Borghese sfida i The Jackal, puntata speciale di 4 Ristoranti su Sky Uno
L'Italia e le scoperte
Tanto è però cambiato in questi anni di trasmissione. "Io sono ingrassato!" ha scherzato Borghese, che ha poi aggiunto come "la gente è diventata molto più preparata, ma nonostante conosca le regole del gioco, incappa spesso negli stessi errori, con cucine non ben organizzate. Anche noi ci siamo evoluti con le tecnologie e facciamo uso di droni per proporre immagini dell'alto e panoramiche della nostra Italia." Un viaggio nel nostro paese che va alla ricerca di luoghi che non siano solo quelli canonici, perché è giusto andare nelle grandi città, ma "sono fortemente convinto che bisogna scoprire luoghi meno noti, oltre che forme di ristorazione nuove come l'Home Restaurant."
Una scelta fatta che nasce, almeno in parte, dalla curiosità personale di Alessandro Borghese: "per esempio non ero mai stato sul Gargano che ci ha mostrato una Puglia diversa, che vive sulle scogliere", ma lo stesso discorso vale per altre destinazioni selezionate nel corso degli anni, in un viaggio che in questa edizione li porterà di nuovo a Milano e Roma, ma anche in Valle d'Aosta, Val Badia, Arezzo e Conero, perché "il nostro paese è una fonte inesauribile di possibilità". Una varietà che gli ha permesso di scoprire tanti piatti, ma anche tanti produttori di materie prime che ha preso e fatto sue per le ricette del suo ristorante Il lusso della semplicità: "è una miniera d'oro per un cuoco!"
La scelta delle Location
Tante possibilità tra le quali è molto complesso scegliere. "Mandiamo prima una troupe in avanscoperta, in incognito" che gli porta il materiale su cui ragionare, guardando schede e video, ma "cerchiamo sempre di valutare anche l'empatia con il ristoratore: se il posto è meraviglioso ma il proprietario non spiccica parola, mi risulta difficile fare quattro serate con lui." Forse è per questo che gli è rimasta nel cuore la puntata girata sul delta del Po, con quattro ristoratrici agguerrite: "sono fautore della ristorazione femminile e cerco sempre di avere almeno due donne in puntata. Sono più organizzate, agguerrite e sagaci!" Ma le discussioni sono sempre all'ordine del giorno, perché "siamo passionali e quando si parla di cibo ancora di più", oltre ad avere tradizioni fortissime che cambiano anche a distanza di pochi chilometri, tante sfumature che sono la ricchezza del nostro paese e che possono essere "ragione di critica per due giorni di fila... soprattutto ora che siamo tutti cuochi da Instagram!"