8Da oltre un secolo, il cinema racconta la storia del personaggio più iconico di tutti i tempi: Gesù Cristo. Già nell'epoca del muto, la figura del Messia ha ispirato registi di ogni generazione, dando vita a una vera e propria galleria di film, alcuni diventati capolavori senza tempo. E oggi, soprattutto nel periodo pasquale, quando la riflessione sulla spiritualità, tradizione e rinascita si fa più sentita, questi titoli tornano protagonisti sugli schermi di tutto il mondo. La maggior parte delle pellicole su Gesù segue il grande stile del kolossal biblico: scenografie spettacolari, costumi d'epoca, colonne sonore imponenti e una narrazione che punta al cuore.
Ma non finisce qui. Alcuni dei lungometraggi più sorprendenti e apprezzati si prendono libertà creative, rompendo gli schemi tradizionali per raccontare il figlio di Dio sotto una luce nuova. Vedi il musical rock psichedelico Jesus Christ Superstar, interpretato dal memorabile Ted Neeley, o il classico della satira Brian di Nazareth con un Kenneth Colley in piena crisi d'identità. Dal profetico Christian Bale in Maria, madre di Gesù fino all'ipnotico Cristo zeffirelliano di Robert Powell. La nostra top 10 dei migliori attori che hanno moltiplicato pani e pesci.
10. Ewan McGregor ne Gli ultimi giorni nel deserto (2015)

Ispirato all'episodio biblico delle tentazioni di Gesù, il film di Rodrigo García esplora il conflitto interiore di Cristo. Nei panni di un Gesù solitario e contemplativo, l'attore scozzese ha ricevuto elogi per la sua doppia interpretazione (inclusa quella del Diavolo).
9. Jeffrey Hunter ne Il re dei re (1961)

L'epopea biblica diretta da Nicholas Ray, noto soprattutto per il classico Gioventù Bruciata. Il film racconta l'intera vita di Gesù Cristo, dalla nascita alla crocifissione fino alla resurrezione. Per via dell'aspetto del protagonista (che in realtà aveva 35 anni ma sembrava molto più giovane), la pellicola fu soprannominata "I Was a Teenage Jesus" dalla critica dell'epoca.
8. Christian Bale in Maria, madre di Gesù (1999)

Prima che diventasse una star di Hollywood, "American Psycho" interpretò un Cristo misurato ma intenso nel film tv di Kevin Connor. Come suggerisce il titolo, la pellicola racconta la storia di Gesù dal punto di vista di Maria (Pernilla August), sua madre, seguendo la narrazione dalla nascita fino alla crocifissione.
7. Graham Chapman in Brian di Nazareth (1979)

Il Vangelo secondo i Monty Python. L'epopea di Brian Cohen un uomo ebreo che, a causa di una serie di coincidenze, viene erroneamente scambiato per il Messia al posto di Gesù, nato lo stesso giorno e vicino alla stalla del personaggio titolare. Chapman era un alcolista in recupero, durante la produzione del film e si dice che abbia usato l'umorismo per affrontare il suo percorso di riabilitazione. Ci sono voluti ben dodici anni prima che il film venisse distribuito in Italia, a causa delle forti accuse di blasfemia nei confronti della religione cattolica che ne impedirono l'uscita per lungo tempo.
6. Ted Neeley in Jesus Christ Superstar (1973)

Scritta da Andrew Lloyd Webber (musiche) e Tim Rice (testi), la più celebre opera rock di tutti i tempi esplora, attraverso le sue potenti sequenze musicali, il conflitto tra Giuda (Carl Anderson) e Gesù, nella voce e nei lunghi capelli biondi di Ted Neeley, che sarebbe poi diventato un'icona popolare avendo costruito l'intera sua carriera nel ruolo del nazareno, interpretato innumerevoli volte nelle produzioni teatrali.
5. H.B. Warner ne Il re dei re (1927)

Il Gesù di DeMille nel kolossal epico del cinema muto. Fu il ruolo più celebre per la star della sua era, H. B. Warner. Durante le riprese, l'attore veniva accompagnato sul set in un'auto con i vetri oscurati, lasciava il set coperto da un velo nero e pranzava sempre da solo, nel tentativo di mantenere un'aura di sacralità attorno al personaggio. L'intenso coinvolgimento emotivo richiesto per interpretare il Messia ebbe però un effetto negativo su Warner, al punto da riaccendere in lui una vecchia dipendenza dall'alcol.
4. Willem Dafoe ne L'ultima Tentazione di Cristo (1998)

Diretto da Martin Scorsese e scritto da Paul Schrader (la coppia creativa dietro Taxi Driver e Toro scatenato), il controverso capolavoro epico segue Gesù e le numerose tentazioni che affronta nel suo percorso per diventare il Messia. Tormentato e profondamente terreno, il Cristo di Willem Dafoe arriva persino a fantasticare esperienze sessuali con Maria Maddalena, un elemento che contribuì a scatenare lo scandalo.
3. Max von Sydow ne La più grande storia mai raccontata (1965)

Prima di affrontare i demoni ne L'esorcista, Max von Sydow interpretò Gesù nell'epico kolossal biblico diretto da George Stevens, che vantava nel cast anche star del calibro di Charlton Heston e John Wayne. Raffinato e spirituale, l'attore ha conferito al figlio di Dio un'aura solenne e composta. Il film, della durata di circa quattro ore, ripercorre in modo dettagliato l'intera vita di Gesù Cristo, dalla nascita alla crocifissione e resurrezione. Le sue cinque nomination all'Oscar consolidarono il suo status di grande classico del cinema religioso.
2. Jim Caviezel ne La passione di Cristo (2004)

Mel Gibson racconta le ultime dodici ore di vita di Gesù offrendo una rappresentazione cruda, intensa e priva di filtri della sua tortura e crocifissione. Il film è stato al centro di forti polemiche: da una parte criticato per l'estrema violenza visiva, dall'altra accusato di antisemitismo per aver suggerito che la responsabilità della morte di Cristo ricadesse sul popolo ebraico. Considerato ormai il "Gesù per eccellenza" del cinema contemporaneo, Jim Caviezel tornerà a vestire i panni del Salvatore in un atteso sequel, nel quale sarà ringiovanito digitalmente grazie alla CGI.
1. Robert Powell in Gesù di Nazareth (1977)

Oltre 700 milioni di telespettatori. Tanti furono "i discepoli" sintonizzati in tutto il mondo davanti allo sceneggiato kolossal di Franco Zeffirelli. Il merito va al magnetico attore britannico Robert Powell, che ha contribuito a rivoluzionare l'iconografia cristiana grazie anche ad alcune scelte registiche volute dal maestro fiorentino. Un dettaglio emblematico è il controllo sul movimento delle palpebre: fu proprio Zeffirelli a dare indicazione precisa affinché Gesù sbattesse le palpebre il meno possibile, per sottolineare la sua natura divina e creare un contrasto visivo e spirituale con gli altri personaggi, tutti umani. Questo semplice accorgimento contribuì in modo potente a rendere la figura di Cristo ancora più solenne, distante e carismatica. TV Guide la definì "la miglior miniserie televisiva di tutti i tempi".