Sta per sbarcare anche nelle nostre sale Paul, commedia firmata dal terribile Greg Mottola di SuxBad - 3 menti sopra il pelo che vede protagonista l'irresistibile due che ha fatto la fortuna de L'alba dei morti dementi - Shaun of the Dead e di Hot Fuzz: Simon Pegg e Nick Frost.
Abbiamo incontrato a Londra i due comici inglesi che, dopo aver cavalcato l'onda degli zombie e degli action movies, con Paul si gettano ora a capofitto nel mondo della fantascienza, portandosi dietro una della sua icone femminili: Sigourney Weaver.
In un'incarnazione molto geek, i due si ritrovano nel film di Mottola a dare un passaggio ad un autostoppista molto speciale, un alieno evaso dalla fantomatica area 51, per scoprirsi presto inseguiti da misteriosi uomini in nero e oscuri mandanti.
Allora, ragazzi, il film è pieno di citazioni, avete avuto qualche problema con i copyright o con qualcuno che si è lamentato?
Quando si fa un film simile, come si capisce a che punto fermarsi, si potrebbe andare avanti all'infinito...
Simon Pegg: Puoi metterci dentro un po' di tutto, ma non tutto funzionerebbe. Alla fine quando hai tutta la massa di idee devi metterti li a tagliare e cucire in modo di scendere a qualcosa che sia intorno a 100 minuti.
Nick Frost: Abbiamo pensato che tutti i tagli fossero colpa di Paul e non nostra, così è stato più facile.
Avete preso un po' per i fondelli i fanatici cristiani americani. Non pensate che vi lanceranno qualche anatema?
Simon Pegg: Non è che volessimo mandare dei messaggi sociali, andiamo, c'è un alieno che fuma... Noi volevamo soltanto far vedere cosa può accadere ad una persona con delle convinzioni estremiste e totalmente radicate, che improvvisamente si trova a dover rivedere tutte le sue posizioni.
Abbiamo scelto appositamente i Creazionisti, che sono un gruppo molto particolare di cristiani, per loro anche Il Mio Amico Mac è un film contro i dogmi.
Non ci aspettiamo alzate di scudi, d'altronde cosa avrebbero dovuto fare gli atei quando è uscito I dieci comandamenti?
Il personaggio di Kristen impreca spesso, le avete preso un coach apposito?
Nick Frost: No, non serviva, anche se ne dice di tutti i colori. L'idea ci è venuta quando ad un nostro amico danese abbiamo chiesto di dirci una delle cose più offensive che gli venissero in mente in danese. Il risultato: "brutto frocio comunista capellone".
A casa nostra non è nemmeno un'offesa, e abbiamo immediatamente realizzato che da buoni inglesi ne avevamo una valanga da dire.
Quanto in realtà siete simili ai vostri personaggi?
Simon Pegg: Simili non so, ci piacciono però.
Nick Frost: Se prendete questi due e li mischiate con quelli di Shaun of the Dead, avete un 15% circa di quello che siamo realmente. Siamo dei geek con una mente superiore che non si sognerebbero mai di guidare un camper per l'America.
Come avete gestito il fatto che Paul non fosse, ovviamente, effettivamente sul set?
Scherzi a parte, Seth Rogen stava girando The Green Hornet, e quindi ha registrato la sua voce a parte. Ci serviva una sorta di doppio.
Questa volta non avevate il vostro regista preferito in squadra, come vi siete sentiti?
Simon Pegg: Con Greg Mottola ci siamo trovati benissimo, ma è stato fondamentale che Nira Park, la nostra produttrice storica, fosse della partita. Quando le cose prendono una brutta piega è lei che si fa carico di tutto e ci leva dai guai.
L'atmosfera sul set è stata molto rilassata mi risulta, o sbaglio?
Nick Frost: Direi di si, facevamo scherzi di vario genere, anche se il più gettonato è stato quello di incollare degli oggetti da qualche parte così da vedere la gente rimanere di sale quando non riuscivano asoolevare gli oggetti!Simon Pegg: E poi abbiamo composto un sacco di canzoncine tutti insieme. Ci sono sempre molti tempi morti e in questo caso li abbiamo riempiti così. Non credo che siamo mai stati tanto tempo fuori dai nostri camper in nessun altro film, ma forse dipendeva dal fatto che puzzavano un po'...