Gli amanti di Lanzarote
Il nuovo film di Pedro Almodóvar è la storia di Mateo, e la storia di Harry, e poi ancora di Mateo, e della sua Lena, umile segretaria, donna fatale, attrice, amata immortale. E' molte storie l'una dentro l'altra, ma non c'è frenesia, non c'è febbre alla ricerca dei suoi misteri: solo amore e malinconia.
Mateo, cineasta e scrittore che, dopo l'incidente che l'ha reso cieco quattordici anni prima, ha assunto definitivamente l'dentità del suo pseudonimo, Harry Caine. Trovandosi a stretto contatto con il giovane Diego, figlio della sua agente e direttrice di produzione storica, Judit, Harry decide di confessare la pagina più appassionata e infelice della sua vita; è così che la vicenda si sviluppa, si dilata e si complica su diversi piani narrativi: il passato di Magdalena, il suo incontro con l'uomo che segnerà il suo destino e poi con Mateo, al fianco del quale realizzerà finalmente il sogno della sua vita, quello di recitare, e poi l'incubo della persecuzione del suo ex amante, che può spezzare, se non l'amore di Mateo e Lena, almeno il loro film.
Meno vulcanico e trascinante forse degli Almodóvar maggiori, Gli abbracci spezzati è cionondimeno un melodramma di grande potenza e dolcezza - punteggiato da momenti di pura e irresistibile commedia, come la sequenza più cospicua del film nel film, Chicas y maletas, con protagonista una esilarante Carmen Machi; ma come di fronte a questa scena, in cui siamo divertiti da testi e performance e allo stesso tempo tempo commossi e turbati da quello che sta provando il regista cieco impegnato a montarla, così per tutto il film siamo pervasi da sentimenti contrastanti. Ancora una volta l'opera di Pedro Almodóvar ha una eco misteriosa e profonda, che ci lascia pieni di gratitudine, per il cinema e per questo suo mirabile alfiere.
Movieplayer.it
4.0/5