News e articoli

  • Il Ravenna Nightmare Film Fest 2004

    Il Ravenna Nightmare Film Fest 2004

    Un'edizione di più che buon livello sotto l'aspetto qualitativo, ottima sotto quello organizzativo e di fondamentale importanza per ciò che rappresenta: un'importante vetrina entro cui il cinema di genere può confrontarsi.

  • Recensione The Park - Biglietto per l'inferno (2003)

    Recensione The Park - Biglietto per l'inferno (2003)

    Il film inanella una serie di situazioni trite e ritrite, così prive di un reale senso compiuto, da far rimpiangere anche la peggiore delle ghost-story.

  • Presentato Ravenna Nightmare

    Presentato Ravenna Nightmare

    Al via la seconda edizione del Festival romagnolo dedicato a tutte le sfumature dell'horror.

  • I Leoni di Ferretti

    I Leoni di Ferretti

    Le sessanta sculture create dal grande scenografo per questo allestimento della Mostra del cinema continuano a far discutere.

  • Il DVD di Animal House

    Il DVD di Animal House

    Finalmente torna in DVD il film cult di John Landis, che ha reso leggendario l'indimenticato John Belushi.

  • Recensione Manhunter - Frammenti di un omicidio (1986)

    Recensione Manhunter - Frammenti di un omicidio (1986)

    Niente è lasciato al caso o all'improvvisazione. Tutto è in funzione di qualcosa e tutto ha valore solo nella misura in cui fornisce un'atmosfera atta a metaforizzare lo stato d'animo dei personaggi.

  • Recensione Starsky & Hutch (2004)

    Recensione Starsky & Hutch (2004)

    Ennesima conferma di un momento di generale crisi creativa dell'industria cinematografica americana, il film funziona e diverte pur adagiandosi eccessivamente sulle gag.

  • Recensione Ore 11:14 Destino fatale (2003)

    Recensione Ore 11:14 Destino fatale (2003)

    Scialbo e convenzionale nella messa in scena, il film procede sostanzialmente per piccole e slegate trovate, più o meno divertenti, scritte a tavolino, per stuzzicare una godibilità tipicamente da b-movie.

  • Michael Mann: un autore di genere

    Michael Mann: un autore di genere

    Mann crea e trasforma la materia filmica attraverso una ricerca rigorosa, densissima; fuori dai tempi e fuori dallo spazio. Alla ricerca dell'uomo.

  • Recensione Tube (2003)

    Recensione Tube (2003)

    Un action-movie catastrofico che cerca di mascherare la mancanza di innovazione, nell'ammiccamento e nella citazione continua ai numerosi e celebri precedenti.

  • Owen Wilson racconta Starsky & Hutch

    Owen Wilson racconta Starsky & Hutch

    L'atteso Starsky & Hutch, divertente pellicola sull'omonima, celebre serie televisa degli anni 70' è stata presentata a Roma in una conferenza stampa in presenza del cordiale e stravagante Owen Wilson (nel film nella parte di Hutch). In attesa di vederlo sui nostri schermi dal 27 agosto, ecco un estratto dell'incontro con la stampa.

  • Recensione The Call - Non rispondere (2003)

    Recensione The Call - Non rispondere (2003)

    Horror mainstream, scritto per spaventare nei modi più tradizionali lontano anni luce dall'originale e molto spesso geniale approccio di Miike al cinema, The Call è comunque un prodotto di buona fattura.

  • Recensione Intermission (2003)

    Recensione Intermission (2003)

    Coralità e ricerca dell'amore e dell'accettazione sono i temi perseguiti abilmente da Intermission, gradedevole black comedy inglese dal ricercato equilibrio narrativo, diretta dall'esordiente John Crowley, regista proveniente dal teatro, come lo sceneggiatore Mark O' Rowe.

  • Recensione Fargo (1996)

    Recensione Fargo (1996)

    Tra avvenimenti grotteschi, divagazioni prive di senso diegetico, infrazione di molteplici convenzioni narrative, i Coen ci immergono chirurgicamente all'interno di un mondo assurdo, meschino e crudele, dominato dall'opacità.

  • Recensione Out of Time (2003)

    Recensione Out of Time (2003)

    Un onesto quanto scontato thriller dalla discreta ambientazione, condito da un inedito tocco umoristico, non sempre, probabilmente, volontario.

  • Recensione Il grande Lebowski (1998)

    Recensione Il grande Lebowski (1998)

    I Coen, questo i loro detrattori non potranno negarlo, con questo film, si sono definitivamente ritagliati uno spazio nel nuovo cinema indipendente americano, se a qualcuno Fargo non fosse sembrato sufficiente.

  • Recensione Ladykillers (2004)

    Recensione Ladykillers (2004)

    Con Ladykillers il cinema dei Coen naviga nelle mansuete acque della commedia leggera e bizzarra, acquisendone e sfruttandone le coordinate più longeve, divertendo quindi a più riprese, ma il tutto all'insegna di una certa ripetitività.

  • Il cinema di Cannes sbarca a Roma

    Il cinema di Cannes sbarca a Roma

    Inizia oggi "Le vie del cinema da Cannes a Roma", rassegna organizzata dal Comune di Roma e dall'Anec Lazio, che porterà nella capitale molti dei film presentati al festival transalpino.

  • Recensione Jules e Jim (1962)

    Recensione Jules e Jim (1962)

    Un film dotato di un fascino indescrivibile, immortale come il tema che sviluppa, quello della ricerca della libertà e della felicità, pena la necessità di infrangere la natura delle cose e di superarla.

  • Recensione Troy (2004)

    Recensione Troy (2004)

    Nonostante il naturale tradimento del testo, se Troy può vantare un certo valore questo va ricercato nei versi scritti da Omero quasi tremila anni fa. Le sue riflessioni sull'ambivalenza della guerra, sulla tragicità della storia umana, sulla passione e sulla memoria, resistono all'annacquamento imposto dalla produzione.

  • Recensione I diari della motocicletta (2004)

    Recensione I diari della motocicletta (2004)

    Il film di Walter Salles è una sorta di atipico road-movie, dove il viaggio non simboleggia la fuga dalla realtà o dal quotidiano, ma funge da formazione di una coscienza politica e civile.

  • Recensione Mi chiamano radio (2003)

    Recensione Mi chiamano radio (2003)

    Un'ottima sceneggiatura e due eccellenti interpretazioni fanno di questo Mi chiamano Radio una piccola sorpresa positiva.

  • Recensione Phone (2002)

    Recensione Phone (2002)

    Il film è curiosamente affine per situazioni, confezione e strutturazione all'horror americano più che a quello orientale, le cui peculiarità più pregnanti sono al massimo citate o inserite nel plot sotto forma di suggestione visiva, o di vocabolario interiorizzato.

  • Recensione Twentynine palms (2003)

    Recensione Twentynine palms (2003)

    Quello che più turba veramente di questo Twentynine Palms è l'idea che sottende, per la quale la presunta presa d'atto della crisi di rappresentazione del cinema debba risolversi nel minimalismo, nella provocazione, nella non interpretazione, in dialoghi privi di senso e di interesse e nel volutamente dilettantistico uso della presa diretta.

  • Recensione Identità violate (2004)

    Recensione Identità violate (2004)

    Il film, seppur assolutamente non sgradevole, soffre di continuo senso del già visto e manca probabilmente di una regia personale e di un po' di coraggio nelle scelte narrative.

  • Recensione Monster (2003)

    Recensione Monster (2003)

    Leviamoci subito il dente quindi: la Theron è più che convincente. Si trasforma in una disperata donna di strada e sceglie con coraggio e talento di affidare il grosso della sua interpretazione al linguaggio del corpo.

  • Recensione Party Monster (2003)

    Recensione Party Monster (2003)

    Il film si configura come un interessante documento sull'affermazione di una nuova identità ludica e sul nuovo costume glamour generato dagli anni '80 nei locali più di tendenza di New York.

  • Recensione La frusta e il corpo (1963)

    Recensione La frusta e il corpo (1963)

    Giocato tutto sulle allucinazioni ossessive ed intriganti dell'interprete femminile Daliah Lavi, il film è sostanzialmente un horror psicologico piuttosto oltraggioso per tematiche,ben orchestrato e ricco di notevoli raffinatezze

  • Intervista con Icìar Bollain e Laia Marull

    Intervista con Icìar Bollain e Laia Marull

    Regista e protagonista raccontano così la pellicola ai giornalisti.

  • Recensione Ti do i miei occhi (2003)

    Recensione Ti do i miei occhi (2003)

    Il film ha l'encomiabile pregio di affrontare un tema così difficile rinunciando ad ogni manicheismo o enfatismo melodrammatico di maniera. Per ottenere questo risultato la Bollain si affida totalmente alle straordinarie interpretazioni di tutto il cast, protagonisti in primis, intensi, credibili ed asciutti come raramente si vede in pellicole di questo genere.