X-Men: Dark Phoenix e i film Fox hanno fatto perdere 170 milioni di dollari a Disney

L'insuccesso ai box office di X-Men: Dark Phoenix ha contribuito a far perdere a Disney 170 milioni di dollari dopo l'acquisizione di Fox.

X-Men: Dark Phoenix e altri titoli targati Fox hanno fatto perdere a Disney ben 170 milioni di dollari.
A rivelarlo è stato l'amministratore delegato dello studio durante un incontro con gli investitori in cui si è anche parlato delle conseguenze della fusione con 20th Century Fox.

Bob Iger, parlando dell'insuccesso del progetto X-Men: Dark Phoenix, ha dichiarato: "Le performance di Fox sono state ben al di sotto dei precedenti dati e rispetto a quello che avevamo sperato quando abbiamo compiuto l'acquisizione". L'obiettivo dei responsabili della Disney sarà quindi quello di "consolidare e diminuire il numero delle uscite Fox per concentrarsi su quel tipo di uscite che speriamo vengano prodotte dallo studio".

Tra i progetti più attesi dei prossimi mesi ci sono i sequel di Avatar, Kingsman e delle indagini di Poirot dirette e interpretate da Kenneth Branagh, senza dimenticare Le Mans '66 - La grande sfida che debutterà nei principali festival autunnali. Iger ha spiegato che bisognerà attendere circa un anno o anche di più prima di vedere dei cambiamenti nelle uscite prodotte da Fox.

Il responsabile dello studio ha inoltre confermato che i supereroi sono di nuovo controllati da Marvel Studios e quindi si potrà assistere nei prossimi anni all'utilizzo di personaggi come gli X-Men, i Fantastici Quattro e Deadpool (qui potete leggere qualche dettaglio dei possibili progetti).
L'amministratore delegato ha spiegato: "Abbiamo tutti fiducia nel fatto che riusciremo a modificare la situazione dei film live-action di Fox e otterremo dei risultati positivi in un paio di anni".

Dark Phoenix ha debuttato negli Stati Uniti incassando 33 milioni di dollari e ha subito un calo incredibilmente negativo fin dalla seconda settimana, concludendo la sua programmazione nelle sale americane con un deludente 65 milioni di dollari. A livello internazionale, invece, è arrivato a quota 252 milioni, a fronte di un budget di 200 milioni a cui vanno aggiunti i costi del marketing.