Cala il sipario su Cannes, ecco i premiati

Si conclude un'edizione di Cannes non certo esaltante, troppi i film assenti e non sempre felici le scelte degli organizzatori per i film da ammettere al concorso, un'edizione che molti hanno voluto leggere anche in chiave politica.

La pacificazione tra Stati Uniti e Francia, dopo le divergenze sull'Iraq, passa anche per il cinema.
A Cannes trionfa il cinema americano con Gus Van Sant, il suo film Elephant ottiene il premio come miglior film e migliore regia: l'abbinata a Cannes non avveniva dal 1992, l'anno in cui fu premiato il film Barton Fink dei fratelli Coen. Dopo la doppietta dei Coen fu deciso di vietare l'accumulo dei riconoscimenti, a meno che non riguardasse gli interpreti. Per questo motivo, la giuria, presieduta da Patrice Cherenau ha dovuto chiedere una deroga al regolamento.
Esclusi quindi dai premi principali i film di Lars Von Trier e Clint Eastwood, il premio al miglior attore maschile è andato ai protagonisti del film turco Uzak, Muzaffer Ozdemir e Mehmet Emin Toprak, e così a Cannes viene premiato per la prima volta un attore morto: Toprak infatti è rimasto vittima di un incidente automobilistico. Al film turco è andato anche il Gran Premio della Giuria.

Rammarico per il premio alla migliore attrice andato a Marie Josée Croze per Le invasioni barbariche del canadese Denys Arcand a cui è andato anche i premio come migliore sceneggiatura: il rammarico di cui parlavamo è per l'esclusione di Nicole Kidman, eccezionalmente brava nel film di Von Trier, Dogville.

Il premio della giuria è andato a At Five in the Afternoon, dell'iraniana Samira Makhmalbaf.

Deluso dal risultato si è detto Pupi Avati il cui film, Il cuore altrove è stato ignorato dalla giuria nonostante la buona accoglienza da parte del pubblico. Avati si dice convinto che tra i giurati abbia prevalso la volontà di premiare un cinema di tendenza piuttosto che un cinema che emoziona e commuove.