Stagione cinematografica 2003/2004

La stagione appena trascorsa nella lettura della redazione di Movieplayer.it: attraverso le nostre preferenze e le cifre al botteghino, scopriamo insieme quali sono stati i film più visti, le pellicole da non perdere e quelle che vorremmo dimenticare.

Esattamente un anno fa avevamo proposto uno speciale sulla stagione cinematografica appena trascorsa: l'idea era di fare un punto della situazione e testare anche i nostri gusti attraverso un minisondaggio dal valore statistico praticamente nullo ma che avrebbe potuto offrire ai nostri lettori un chiarimento sulle nostre preferenze in campo cinematografico. E bisogna ammettere che ci abbiamo preso gusto e abbiamo deciso anche quest'anno di "premiare" quelli che secondo il nostro personalissimo ma insindacabile giudizio sono stati i film più interessanti di questi ultimi 12 mesi.

Anche quest'anno vogliamo cominciare con l'analizzare la classifica degli incassi italiani (dal 1° agosto 2003 al 25 luglio 2004 - fonte Cinetel), ovvero con il constatare prima di tutto quelle che sono state le preferenze degli spettatori italiani, almeno per quanto riguarda la presenza nelle sale. I casi sicuramente più eclatanti della stagione sono due: il primo è quello tutto italiano di Natale in India che, nonostante gli oltre 19 milioni di euro incassati, si dimostra di gran lunga inferiore alle aspettative e soprattutto viene sonoramente sconfitto dall'unico vero contendente natalizio, ovvero Il paradiso all'improvviso di Leonardo Pieraccioni, che con oltre 25 milioni di euro si dimostra il film più visto della stagione. Il secondo caso è, ovviamente, quello ben noto de La passione di Cristo, il "piccolo" film indipendente di Mel Gibson campione d'incassi in tutto il mondo e che solo da noi è arrivato ad un soffio dai 20 milioni di euro, conquistando una sorprendente quarta posizione - ovvero un gradino sopra la premiata ditta Massimo Boldi/Christian De Sica.
Per il resto i risultati del botteghino sono più facilmente prevedibili, con ai primi posti il terzo ed ultimo episodio della trilogia di Peter Jackson, Il signore degli anelli - Il ritorno del re, l'irresistibile lungometraggio d'animazione Alla ricerca di Nemo e altri film d'azione dai ricchissimi cast come L'ultimo samurai, La maledizione della prima luna, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Troy e Master and Commander: Sfida ai confini del mare.

E gli italiani? Non stanno certo a guardare, perché se anche non possono sperare (almeno non senza la presenza di star del calibro di Roberto Benigni o Aldo, Giovanni e Giacomo come era appunto successo l'anno scorso) di eguagliare il successo dei blockbuster d'oltreoceano, gli oltre 8 milioni di euro incassati da Non ti muovere o da L'amore è eterno finché dura fanno ben sperare, soprattutto se affiancati da risultati estremamente positivi, anche se meno altisonanti, come quelli ottenuti da un film d'autore come Buongiorno, notte o la sorpresa Dopo mezzanotte.

Cosa pensare invece della stagione appena trascorsa dal punto di vista puramente qualitativo e non prestando unicamente attenzione agli incassi? C'è sicuramente da dire che non è stata una stagione cui sia mancata la varietà, visto che nelle nostre sale si sono susseguite (sebbene con modalità e tempi differenti) pellicole di ogni genere: da quelle più propriamente di cassetta a quelle considerate d'autore, da film "scandalo" a sperimentazioni più o meno riuscite. E' stata forse la stagione che più di tutte in questi ultimi anni ha segnato una chiara rivincita del cinema americano con molte pellicole finalmente molto diverse tra loro ma di qualità molto alta, e che allo stesso tempo non ha relegato il cinema europeo ad un ruolo di puro sparring partner; ma d'altronde anche il cinema orientale, grazie anche al crescente interesse del pubblico più giovane, sta diventando un habituè delle nostre sale. Veniamo quindi alle nostre scelte sperando così di riuscire a condensare in poche righe quello che secondo noi di buono c'è stato in quest'anno e di stuzzicare la curiosità di alcuni di voi.
I dieci film della stagiona 2003/2004 assolutamente da non perdere secondo la redazione di Movieplayer.it sono:

  1. Kill Bill: Volume 2 di Quentin Tarantino
  2. Kill Bill: Volume 1 di Quentin Tarantino
  3. Big Fish di Tim Burton
  4. Il signore degli anelli - Il ritorno del re di Peter Jackson
  5. Lost in Translation - L'amore tradotto di Sofia Coppola
  6. 21 grammi - Il peso dell'anima di Alejandro González Iñárritu
  7. Mystic River di Clint Eastwood
  8. Dogville di Lars Von Trier
  9. Le invasioni barbariche di Denys Arcand
  10. The Dreamers - I sognatori di Bernardo Bertolucci

Un'intera redazione conquistata dal fascino della splendida e bravissima Uma Thurman, affascinata dagli sguardi di David Carradine ed entusiasmata dalla genialità di Quentin Tarantino. Non siamo proprio riusciti a resistere a questi due pseudo B-movies e non abbiamo esitato a votarli entrambi, ben consci del fatto che stiamo parlando di un unico film diviso in due parti; d'altro canto, per alcuni di noi i due episodi sono talmente differenti l'uno dall'altro da aver ognuno la distinzione di un lungometraggio a sé stante, e quindi giustificare una doppia preferenza.
Ma se è vero che abbiamo un sicuro trionfatore gli altri film non sono da meno: Big Fish non è passato inosservato a nessuno dei venti votanti, dimostrando che nonostante il flop di Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie Tim Burton sa ancora incantare con le sue favole.

Abbastanza prevedibile il quarto posto del pluripremiato episodio conclusivo della saga degli anelli, rarissimo caso di kolossal che coniuga numeri da blockbuster e dignità autoriale; segue in quinta posizione il piccolo ma luminoso gioiello firmato da Sofia Coppola, osannato dalla critica di tutto il mondo.
Una sorpresa la troviamo al sesto posto: un film forte, controverso, doloroso, quello di Iñárritu, che la nostra redazione si è sentita di premiare in maniera così risoluta da preferirlo persino all'impeccabile Mystic River del grande vecchio di Hollywood, Clint Eastwood.
Un altro maestro, il danese Lars Von Trier, ottiene l'ottavo posto con il suo Dogville, ardita e ficcante metafora in vesti teatrali in cui brilla la stella di Nicole Kidman. Un altro film stilisticamente e tematicamente originale e complesso si aggiudica la penultima posizione: Le invasioni barbariche del regista canadese Arcand. Chiude la nostra top ten un illustre italiano, Bernardo Bertolucci, che con The Dreamers ha ancora una volta colpito nel segno.
C'è da dire che il regista emiliano l'ha spuntata sul filo di lana, perché la gara nella parte bassa della classifica è stata molto serrata: a una manciata di voti più in basso troviamo infatti una varia congrega di titoli interessanti, dall'ennesima ottima prova di Takeshi Kitano, Zatoichi, al coloratissimo Alla ricerca di Nemo, dal toccante Buongiorno, notte di Marco Bellocchio al pittoresco I diari della motocicletta di Walter Salles.
Si distinguono inoltre il vincitore della scorsa Palma d'Oro 2003 a Cannes, Elephant di Gus Van Sant e altri film che nelle sale italiane non sono stati altro che meteore come i francesi Appuntamento a Belleville e Swimming Pool, il coreano Primavera, Estate, Autunno, Inverno... e ancora Primavera o l'italianissimo Dopo mezzanotte.
Potremmo andare avanti ancora a lungo, considerando che i titoli nominati sono stati oltre quarantacinque, un chiaro esempio di come i bei film non siano certo mancati in questi dodici mesi.

Ci piace pensare che questa lista possa almeno in parte essere considerata dai nostri lettori come un lista di film da ricercare in videoteca o da rivalutare ad una seconda visione. Vogliamo però lasciarvi, per bilanciare la cosa, con quelli da evitare: le delusioni della stagione, i film che non avremmo voluto vedere e che soprattutto vorremmo presto dimenticare. Matrix Revolutions, La leggenda degli uomini straordinari, I fiumi di porpora 2 - Gli angeli dell'apocalisse e Amore estremo - Tough Love sono in assoluto i più citati, ma anche qui la lista è lunga e, sfortunatamente, gli italiani sono molto ben piazzati: da Signora a Il cartaio, da Il servo ungherese a Mariti in affitto, passando per Il vestito da sposa le delusioni italiane sono state tante almeno quanto le belle sorprese.