Captain America: Civil War - Gli amici non tradiscono. E nemmeno la Marvel

L'atteso scontro tra i due fondatori degli Avengers si concretizza in un film avvincente, equilibrato e spettacolare che lascia il giusto spazio allo humour e ai sentimenti. Accanto agli ottimi Chris Evans e Robert Downey jr., riescono a brillare anche i comprimari, tra cui ovviamente le nuove reclute, il letale Pantera Nera e l'irresistibile Spider-Man. Voi da che parte state?

Avete mai notato come le cose belle, le cose che funzionano, quando sono fatte dagli altri sembrano sempre facili? Lo stesso vale per i bei film: che siano opere indipendenti o blockbuster da centinaia di milioni di dollari, che siano Il padrino o Il signore degli anelli o per esempio il recente premio Oscar Il caso Spotlight, ci sarà sempre qualcuno che dirà che certo, con una storia o un romanzo del genere dietro, o con un budget stratosferico alle spalle o con un cast di questa portata non è poi mica tanto difficile ottenere risultati di questo tipo.

Captain America: Civil War: Robert Downey Jr e Don Cheadle nel trailer 2 del film
Captain America: Civil War: Robert Downey Jr e Don Cheadle nel trailer 2 del film

Poi capita che nel giro di nemmeno due mesi escano al cinema due film molto simili come Batman v Superman: Dawn of Justice e questo Captain America: Civil War, due film che possono contare su risorse immense, personaggi e talenti amati e riconosciuti in tutto il mondo e perfino temi che sono quasi coincidenti; e succede che nonostante i film siano concettualmente molto vicini, forse anche troppo ad essere sinceri, il risultato finale non potrebbe essere più distante. Ed è così che viene spontaneo notare, e far notare, che in fondo fare qualcosa di bello, fare qualcosa che funzioni e soprattutto fare qualcosa che possa emozionare ed entusiasmare decine e decine di milioni di persone in tutto il mondo, semplice non lo è affatto.

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Captain America: Civil War - Una foto di Chris Evans, Anthony Mackie e Chadwick Boseman pubblicata dal magazine Empire
Captain America: Civil War - Una foto di Chris Evans, Anthony Mackie e Chadwick Boseman pubblicata dal magazine Empire

Ma siccome non è nostra intenzione scatenare una guerra civile dentro la guerra civile facendo qui un raffronto tra la DC e la Marvel (che magari potrà essere oggetto di articoli futuri), chiudiamo qui l'inevitabile paragone semplicemente notando come in questo nuovo film di Anthony e Joe Russo - tredicesimo del Marvel Cinematic Universe e terzo capitolo dedicato al supersoldato Steve Rogers - tutto fili perfettamente liscio e come ogni elemento sembri trovare la giusta collocazione: ci sono combattimenti ed inseguimenti da togliere il fiato, c'è ironia, ci sono sentimenti, ci sono dilemmi morali di non facile risoluzione. Ci sono insomma due ore e mezzo di adrenalina e spettacolo che in fondo è tutto quello che un cinecomic dovrebbe offrire ai propri spettatori, ed in questo la Marvel si dimostra assolutamente e indiscutibilmente maestra.

Dopo gli Avengers, il diluvio

Captain America: Civil War - Robert Downey Jr. in una scena del film
Captain America: Civil War - Robert Downey Jr. in una scena del film

Eppure riuscire in tutto questo non è facile, soprattutto quando si viene da una brutta rottura con uno degli artefici dei successi precedenti: Joss Whedon con il primo The Avengers aveva dato alla Marvel Studios non solo il suo più grande successo commerciale (almeno finora) ma anche uno stile ed un tono che si addiceva perfettamente alle storie scanzonate e pop che voleva raccontare. Adesso invece è nuovamente il turno dei registi di Winter Soldier, forse il film dell'MCU più amato dalla critica grazie alle sue sfumature da thriller politico e forse anche il più serioso.

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Captain America: Civil War - L'attore Chris Evans in una foto del film
Captain America: Civil War - L'attore Chris Evans in una foto del film

Questo Civil War però è molto più vicino ad un film degli Avengers di quanto sia mai stato finora per gli altri film da "solista" del Capitano, e non solo per il gran numero di supereroi coinvolti, ma anche per la storia che racconta, figlia di eventi e situazioni nate e viste in più di un film precedente. Ogni singolo contrasto, ogni riga di dialogo, anche la più banale e innocua delle battute, non è frutto di un capriccio degli sceneggiatori ma è una naturale e logica evoluzione di quanto raccontato nei dodici film precedenti. Il risultato, davvero impressionante, è che si ha la sensazione di vivere un'unica grande storia ambientata in un unico grande universo, complesso e a volte un po' complicato, ma sempre e comunque coerente. Quanti film e quante saghe possono contare su un risultato del genere?

Captain America: Civil War - Scarlett Johansson in un momento del film
Captain America: Civil War - Scarlett Johansson in un momento del film

Perché è vero che trattandosi di un film di supereroi quello che alla fine conta di più è soprattutto l'azione e i combattimenti, ma se un film di due ore e mezzo riesce ad avvincerti per tutta l'ora finale, rendendoti davvero interessato al destino e alle motivazioni di personaggi con poteri che hanno del sovrannaturale è perché è riuscito a rendere verosimile ed umano ciò che di fatto non lo è. E di umanità in Captain America e Iron Man, nei due amici/nemici Steve Rogers e Tony Stark, ce ne è a sufficienza da riempire altri 13 film, ed è tanto merito della sceneggiatura di questo singolo film che dell'intero progetto di Kevin Feige che con l'MCU sta costruendo qualcosa di inaspettato e assolutamente inedito. Oltre che, ovviamente, di Chris Evans e Robert Downey Jr. sempre più a loro agio in questi ruoli ormai iconici ma comunque misuratissimi nelle loro performance.

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La formica, la pantera e il (bimbo) ragno

Captain America: Civil War: Black Panther nel primo trailer del film Marvel
Captain America: Civil War: Black Panther nel primo trailer del film Marvel

Se il cuore del film, i momenti più drammatici e intensi, spettano ai due "capitani" dei rispettivi team, sono comunque i comprimari a rubare spesso la scena soprattutto quando si tratta dei momenti più spettacolari o più divertenti del film. Non è un caso infatti che nella prima mezz'ora (abbondante) il film faccia un pochino fatica a decollare - soprattutto per questioni di ritmo e per delle sequenze d'azione sì frenetiche ma forse meno eleganti e pulite di quanto eravamo stati abituati con Whedon - e che il cambio di marcia avvenga proprio con l'arrivo di un maggior numero di personaggi, soprattutto le new entry come Pantera Nera, Spider-Man e in fondo anche Falcon e Ant-Man che finora con gli Avengers avevano avuto finora ben poco a che fare.

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Sul talento (anche comico) di Anthony Mackie e Paul Rudd avevamo comunque pressoché zero dubbi, mentre rappresentavano delle vere e proprie incognite sia Chadwick Boseman che il giovanissimo Tom Holland: dopo aver visto Civil War non ci sono invece dubbi che siano non solo due scommesse vinte ma due luminosissime prospettive per il futuro dell'intera saga, perché sia del temibile, serissimo ma atletico Black Panther che del buffissimo "bimbo ragno" saremmo pronti a seguire nuove avventure a partire da questo stesso momento. Merita comunque una menzione in più il tanto atteso Spider-Man perché non solo è uno spasso ed un piacere vederlo combattere con entusiasmo da teenager, ma perché riesce a conquistare gli spettatori fin dalla prima scena in cui appare, quella in cui Peter Parker si trova a casa (e con lui c'è anche la sexy Zia May di Marisa Tomei) e si fa "reclutare" da Tony Stark.

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Captain America: Civil War: Spider-Man nel trailer 2 del film
Captain America: Civil War: Spider-Man nel trailer 2 del film

E guerra sia!

Che guerra (civile) sarebbe però se non ci fosse almeno una battaglia degna di questo nome? E infatti ce ne sono almeno due che valgono il prezzo del biglietto: quella finale, brutale e feroce come mai prima d'ora, che però non vi sveliamo, e quella più spettacolare e lunga, ovvero la tanto discussa scena dell'aeroporto che soltanto apparentemente è stata spoilerata in lungo e largo da trailer e spot televisivi. Ma è davvero così questa scena, i due schieramenti che si fronteggiano e decidono di combattere? La risposta è semplice e banalissima: no, c'è molto di più e la Marvel ha saputo tenerlo nascosto. Lo scontro dell'aeroporto è probabilmente il più articolato e suggestivo che si sia mai visto in un cinecomic e nonostante la lunghezza, ti fa desiderare che non finisca mai perché riesce ad essere divertente e vario e, incredibilmente, riesce a dare il giusto spazio a tutti i numerosi partecipanti. Certo, alcuni si fanno notare più di altri, ma è soprattutto la coralità dello sconto e l'omogeneità delle due fazioni a renderlo davvero indimenticabile.

A tutto questo si aggiunge un cattivo atipico, il (Barone) Zemo interpretato da Daniel Brühl, un personaggio che fin dalla prima scena tesse le fila di una storia che si dispiega in tutta la sua potenza e suggestione soltanto nel finale. Ma che rappresenta, anche simbolicamente, il nemico perfetto per questi Avengers divisi in due fazioni. Insomma ora si tratta solo di scegliere da che parte stare e correre a vedere il film. E se ancora non sapete scegliere con chi schierarvi non preoccupatevi, noi ancora non ci siamo riusciti ma il film ce lo siamo certamente goduto.

Guarda il video: Captain America: Civil War - E' guerra per l'ultima ciambella!

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4.5/5