Non aveva mai accettato i risultati ufficiali delle autopsie di sua figlia Brittany e del marito di lei, Simon Monjack, secondo i quali entrambi erano morti (a cinque mesi di distanza l'uno dall'altra) di cause naturali, lei di polmonite, lui di anemia. E così, il padre di Brittany Murphy, Angelo Bertolotti, ha commissionato un esame tossicologico su un campione di capelli di sua figlia, e il risultato è spiazzante: il laboratorio privato che si è occupato delle analisi infatti, ha stabilito che il corpo dell'attrice era stato esposto - probabilmente da terzi, e con intenti criminali - ad elevate quantità di sostanze come alluminio, manganese, bario e altri metalli pesanti, una decina in tutto. Questo smentisce quindi alcune teorie dell'epoca, che parlavano di un'intossicazione dovuta a muffe presenti nell'abitazione.
La scomparsa improvvisa di Brittany aveva spiazzato tutti, sia il pubblico che i colleghi del mondo dello spettacolo: cinque giorni prima di Natale, l'attrice era stata trasportata in ospedale in condizioni critiche, ma due ore dopo il ricovero era stata dichiarata morta. Pochi mesi dopo, a maggio del 2010, anche suo marito Simon - sceneggiatore e regista con alcuni precedenti penali - era stato trovato morto nella vasca da bagno della sua abitazione, a Hollywood.
(nella foto, la Murphy e Monjack all'aeroporto di Los Angeles, un mese esatto prima della scomparsa di lei)