David Duchovny ha rilasciato la sua prima intervista dopo l'annuncio del ritorno di X-Files con sei nuovi episodi.
L'attore ha spiegato al New York Times che non si è nascosto in questi giorni ed è felice di poter lavorare di nuovo con Chris Carter e Gillian Anderson, oltre a ritornare sul set e scoprire cosa riserverà lo show. David ha proseguito: "Sono curioso come tutti. Sono stupito che ci sia ancora interesse nei confronti della serie e ne sono commosso. Penso che il contesto dello show sia così ampio, unico e influente che dovrebbe sembrare attuale".
L'interprete di Mulder ha poi spiegato che è convinto che X-Files, come accaduto con Ai confini della realtà, abbia introdotto in tv temi paranormali, paurosi e un'atmosfera da film horror che per qualche motivo era assente, non solo sul piccolo schermo. Elementi di cui il pubblico evidentemente aveva bisogno perché nel corso degli anni si sono poi moltiplicati i progetti di quel genere.
Duchovny ha sottolineato che la serie ha dato vita anche a una mitologia ben delineata, obbligando gli autori a distreggiarsi tra conoscenze specifiche necessarie alla comprensione della storia in generale e alla necessità di permettere a tutti di capire quanto stesse accadendo, soprattutto in occasione dei film.
L'attore ha quindi ricordato come è stato coinvolto inizialmente nello show: "Stavo solo cercando di pagarmi l'affitto. Sono davvero negato con questo cose, non sono mai stato interessato al paranormale. Mi piacevano i film horror da ragazzo, ma solo in quegli anni. Quando mi sono imbattuto in X-Files era un pilot ben scritto e un personaggio interessante, questo agente dell'FBI irriverente. Ma chi avrebbe voluto vedere uno show sugli alieni? Onestamente ero la persona sbagliata a cui porre quella domanda. Non ne avevo idea".
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Delle nuove puntate David ha pochi dettagli: che saranno sei, verranno girate a Vancouver, e che avranno un inizio e una fine legati alla mitologia, pur concludendo delle parti della trama ogni settimana. Ritornare sul set sarà comunque un'esperienza unica: "Penso che sarò nervoso il giorno in cui arriverò sul set. Quando interpreterò una scena con Gillian credo che entrambi penseremo che sia strano. E penso che tutti e due siamo migliorati con il tempo, quindi come affronteremo questi personaggi? Se guardassi alla prima o alla seconda stagione della serie, non proverei a comportarmi come quella persona. Sono in grado di fare di più. Lei è in grado di fare di più. Sarà interessante vedere come riusciremo a mantenere i personaggi come erano ma recitando meglio come attori".
Nel tempo David ha mantenuto un rapporto con il creatore dello show perché sono vicini di casa, mentre con Gillian si sono visti un paio di volte ogni anno e tenuti in contatto via e-mail. Hanno quindi avuto sempre modo di parlare della possibilità di produrre nuovi episodi o film di X-Files, ma erano sempre impegnati in altri progetti. Le tempistiche ora sono invece giuste e David pensa fosse il momento perfetto: "Immagino che se avessimo aspettato troppo a lungo le persone avrebbero prima o poi perso interesse", aggiungendo: "Stiamo ancora cercando di fare lo stesso show. Non stiamo provando a farne una versione 2.0 o quel che è ora, 3.0. Faremo la stessa serie. Ma sarà interessante perché io e Gillian siamo maturati. Non voglio recitare come venti anni fa".
Duchovny ha quindi scherzato dicendo che forse l'Uomo che fuma sarà costretto a masticare gomme alla nicotina e sottolineando che Mulder non ha mai risolto un caso in nove anni: "Quindi è l'agente dell'FBI peggiore di sempre". Una situazione però non destinata a cambiare: "Quello modificherebbe realmente lo show".