Con l'avvicinarsi del suo 92esimo compleanno, William Shatner non vuole interrompere i suoi impegni creativi, dato che al momento sta lavorando a un nuovo documentario: You Can Call Me Bill. Così il celebre attore ha avuto modo di approfondire alcuni aspetti di questo progetto con Deadline, che verrà presentato in anteprima mondiale al SXSW.
Nel raccontare il lavoro compiuto con You Can Call Me Bill, il documentario diretto da Alexandre O. Philippe, William Shatner ha anticipato che il materiale trattato affronterà anche tematiche profonde come la vita e la morte, concentrandosi pure sulle inesauribili meraviglie della natura. A quanto pare c'è molto di se stesso in questo lavoro.
"Siamo circondati da misteri: quelli grandi, ovviamente, sono la vita e la morte e tutto quel genere di cose, ma ce ne sono di piccoli", ha detto William Shatner. L'attore ha spiegato:"Ora sto osservando la San Fernando Valley e ci sono delle nuvole. Sappiamo che le nuvole sono vapore acqueo che si condensa, ma come funziona? L'aria calda crea più spazio affinché la molecola d'acqua entri nell'aria mentre sale, perché l'aria calda sale e perché sale non lo so. Voglio dire, che ne dici di una domanda del genere? Perché l'aria calda sale? Quindi una domanda genera l'altra... Non voglio che passi un giorno senza dire, wow, guarda quelle nuvole".
In base a quanto riportato dal sito sembra che questa specifica meraviglia sia una parte sostanziale di You Can Call Me Bill. Nel documentario, inoltre, l'attore condividerà alcune storie sulla sua carriera, nei panni del capitano Kirk in Star Trek, la serie TV originale, e in tutti gli altri lavori che ha fatto.
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Sempre nell'intervista Shatner ha accennato alla sua esperienza nello spazio nel 2021 a bordo del razzo Blue Origins di Jeff Bezos: "Non ho capito la profondità dei miei sentimenti fino a quando non sono sceso [sulla Terra], sono atterrato e stavo piangendo - sono sulla televisione nazionale e sto piangendo in modo incontrollabile. Non riuscivo a capire che cosa mi spingesse a farlo. E mi ci sono voluti alcuni giorni per capire e fare tutte le mie osservazioni su quanto fosse complessa quella reazione".