William Hurt: l'ombra degli abusi nelle dichiarazioni di tre ex partner

Una delle ex compagne di William Hurt, Donna Kaz si è unita al coro di altre due donne che hanno gettato un'ombra di violenze domestiche sulla morte dell'attore.

Giorni dopo la morte di William Hurt, anche Donna Kaz ha parlato dell'attore e si è unita al coro di donne che hanno gettato su di lui l'ombra delle violenze domestiche.

Nel corso di un'intervista con Variety, Donna Kaz ha parlato della sua relazione sentimentale con William Hurt protrattasi tra il 1977 e il 1980 - sebbene i due abbiano continuato a vedersi ogni tanto fino al 1989. Donna Kaz ha raccontato: "Bill scattava, mi spingeva fisicamente, mi prendeva a pugni e mi picchiava. Poi si metteva a piangere, si scusava e mi faceva regali costosi. Quando iniziavano i pestaggi, io lo mollavo. Lui diceva sempre che gli dispiaceva. Forse ero io a istigarlo. Una volta sono finita persino in pronto soccorso. Solo dopo molti, molti anni, ho ammesso a me stessa di essere stata vittima di violenza domestica".

L'autrice di Un/Masked: Memoirs of a Guerrilla Girl on Tour ha già raccontato gli abusi subiti da William Hurt in precedenza e il suo percorso per difendere chi subisce violenze domestiche. Donna Kaz ha spiegato di aver superato questi tristi ricordi grazie al volontariato per la Hotline Rape and Battery di Los Angeles nel 1992.

L'autrice ha proseguito: "William Hurt è morto il 13 marzo. Da allora ci sono state lodi su tutti i social media, la stampa e la televisione relativamente alla sua recitazione, i suoi premi, la sua carriera. Sono d'accordo con tutti loro. Ma devo anche usare una buona dose di energia per evitare che il suo ricordo si posizioni accanto a me e mi maltratti di nuovo. Scrivendo questo ho dovuto lasciarlo vivere di nuovo per un momento o due. E in quel momento c'era dolore, rimpianto, rabbia, e un sogno di riconciliazione che non avverrà mai".

In passato, anche Marlee Matlin ha parlato degli abusi subiti da William Hurt. Nonostante ciò, la sua carriera ha continuato ad andare avanti e a crescere smisuratamente.

Donna Kaz ha concluso: "La morte umanizza le persone. Quando i nostri violentatori muoiono, ci sorprende l'idea che anche loro erano esseri umani mortali. Eccetto che per noi, loro sono anche fidanzati, amanti, coniugi che hanno cercato di cambiare il corso delle nostre vite, lasciando dietro di sé brutali ricordi che non dimenticheremo mai. Voglio che questo sia l'anno in cui tutti parlano di violenza e abusi e contribuiscano alla loro fine per sempre. Voglio che il #MeToo rimanga un movimento potente. Voglio non pentirmi mai di aver scritto delle mie esperienze per il timore che qualcuno creda lo abbia fatto solo per promuovere il mio lavoro".