Will Smith: "Io sono leggenda è il film che mi è riuscito meglio"

Come diventare una star del cinema: in un podcast l'attore ha spiegato le scelte della sua carriera e la sua visione sulle prospettive che hanno i giovani attori di adesso, alle prese con i mille occhi dei social media.

Io sono leggenda è uno dei film di cui Will Smith va più orgoglioso, stando a quanto ha raccontato all'Hollywood Reporter.

"Ho l'ossessione di cercare di inserire i drammi dei piccoli personaggi all'interno di grandi spettacoli da blockbuster. E il film in cui mi è riuscito meglio è Io Sono Leggenda".

L'attore ha poi aggiunto che quello script avrebbe potuto benissimo essere tradotto in una piéce teatrale, dato che si tratta fondamentalmente di un uomo e il suo cane, e che nei blockbuster ci vogliono in genere molti altri elementi, eppure "è il film che ha guadagnato di più in apertura e il secondo per incasso totale, finora, nella mia carriera. Quindi ecco cosa voglio fare, non recitare così tanto che alla fine la gente non vuole più vedermi".

Will Smith in un'immagine di Io sono leggenda (I Am Legend)
Will Smith in un'immagine di Io sono leggenda (I Am Legend)

L'attore sta promuovendo il suo prossimo film Concussion, che uscirà a Natale nel mondo e il 17 Marzo da noi, ed ha raccontato anche degli inizi della sua carriera, ricordando come pianificava strategie con il manager James Lassiter.

"Gli dissi 'Voglio essere la più grande star del cinema del mondo' e lui rispose 'Ok, beh.. vediamo che significa'. E vedemmo quali erano i 10 migliori film di tutti i tempi, i 10 più grandi successi di sempre al boxoffice, traducemmo quelle cifre al presente tenendo conto dell'inflazione e di tutte le variazioni possibili... e alla fine, al centro di tutto c'erano gli effetti speciali. C'erano sempre le creature, gli effetti, e sempre la storia d'amore".

Focus: Will Smith e Margot Robbie flirtano in una scena
Focus: Will Smith e Margot Robbie flirtano in una scena

Un sogno inseguito con approccio molto razionale e calcolatore che però l'ha ripagato di tutto il successo che sognava. Un sogno e un approccio che forse, ammette l'attore, adesso non sarebbe riuscito ad ottenere nello stesso modo. "Se fossi cresciuto nell'era di Internet e Twitter, la mia storia sarebbe stata molto, molto diversa. Per fortuna, per la maggior parte della mia carriera sono stato protetto da quel tipo di scrutinio. C'era davvero la privacy. C'era davvero la possibilità di creare mistero".

E secondo l'attore, le star di Hollywood hanno bisogno di mistero. "La gente non deve sapere tante cose per andare a vedere il tuo film al cinema, mentre per la musica è diverso. La gente ti vuole conoscere. Vogliono sentire il legame con te. [Senza Twitter e facebook] ho avuto l'opportunità di creare il livello di mistero, nella mia vita, che è necessario per essere una star del cinema. Sono davvero curioso di vedere se ci sono nuove star. È qualcosa di difficile da creare".