Will Smith ha svelato che per prepararsi alle riprese di Emancipation si è spinto troppo oltre e, per interpretare uno schiavo si è persino fatto incatenare.
Il progetto targato Apple è stato il primo a essere distribuito dopo lo schiaffo dato gli Oscar che ha sconvolto il pubblico e lo ha fatto allontare per anni dagli eventi dell'Academy.
Un incidente sul set
Parlando con Kevin Hart, Will Smith ha raccontato: "Per Emancipation - Oltre la libertà mi sono spinto troppo oltre".
L'attore ha ammesso che interpretare la storia vera lo ha coinvolto molto emotivamente: "Semplicemente a parlarne inizio a commuovermi. Volevo provare quanto fosse degradante la schiavitù e sono andato un po' troppo a fondo. Quel livello di brutalità umana... Avevo le catene al collo e funzionavano realmente. Volevo il loro vero peso. Volevo catene vere. Le hanno messe intorno al mio collo, le stavano sistemando per la taglia e il responsabile degli oggetti di scena ha provato ad aprirle e la chiave non funzionava".
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Le conseguenze dell'impegno sul set
La situazione ha messo realmente in difficoltà l'attore: "Stavo pensando 'Will rilassati'. Ero lì in piedi e stavano correndo in giro, non riuscivano a liberarmi. Ero lì con queste catene e stavo per andare in iperventilazione. Hanno trovate le chiavi e mi hanno liberato. Ma Peter, il mio personaggio, non aveva nessuno che correva a liberarlo e sono entrato più a fondo nella mia comprensione del mio personaggio. Ho capito meglio quel livello di atrocità".
Smith, nonostante sia stata un'esperienza complicata quella vissuta sul set di Antoine Fuqua, ha sottolineato: "Non la riderei indietro, è stata una delle più grandiose che io abbia avuto come attore. Peter mi ha fatto avvicinare a Dio. La mia fede è diventata solida dopo aver lavorato a quel film".