James L. Brooks è stato intervistato in esclusiva da People e ha rimarcato un malinteso che circonderebbe il suo film, Voglia di tenerezza, che racconta il rapporto tormentato tra una madre e una figlia. Il film viene spesso etichettato come un dramma.
In realtà, secondo il regista, si tratterebbe di una commedia, un genere che però spesso passa in secondo piano nelle descrizioni che riguardano il lungometraggio del 1983, tratto dal celebre romanzo di Larry McMurtry.
Voglia di tenerezza è una commedia
"Nessuno si rende conto che è una commedia, guardandolo in quell'ambiente [la casa]" spiega Brooks riguardo al film "rispetto a quando sei in sala, lo giuro su Dio. Per me era la cosa più importante al mondo".
Voglia di tenerezza è considerato dai più una dramedy, mix di dramma e commedia, in grado di passare dalle lacrime di tristezza a quelle di gioia in pochi istanti: "Non affronti una trama del genere se non è una commedia, e devi far scattare le risate" dice Brooks "Sono impazzito perché all'epoca la parola cancro faceva molta paura. Così è diventato: 'Devo ottenere una risata con la parola cancro'".
Il successo di Voglia di tenerezza
Il lungometraggio, diretto, scritto e prodotto da James L. Brooks, vede Shirley MacLaine nel ruolo di Aurora Greenway, una ricca vedova texana, e Debra Winger in quello della figlia ribelle Emma. Nel cast anche Jack Nicholson, Danny DeVito, Jeff Daniels e John Lithgow.
Il film Voglia di tenerezza vinse cinque premi Oscar: vinse i premi per la miglior regia, il miglior film, la miglior sceneggiatura non originale, per la miglior attrice protagonista a Shirley MacLaine e per il miglior attore non protagonista a Jack Nicholson. L'ultimo film diretto da James L. Brooks è Ella McCay, del quale ha scritto anche la sceneggiatura, ed è interpretato da Emma Mackey insieme a Jamie Lee Curtis, Jack Lowden, Ayo Edebiri e Woody Harrelson.