Venezia 2025 prenderà il via domani con la cerimonia di apertura e il direttore Alberto Barbera, intervistato da Variety, ha parlato delle aspettative, delle possibili proteste che si svolgeranno al Lido durante i giorni della Mostra, e dell'avvicinarsi della scadenza del suo mandato.
L'evento cinematografico è arrivato alla sua 82esima edizione e si svolgerà dal 27 agosto al 6 settembre.
Le aspettative del pubblico
Alberto Barbera ha dichiarato: "La mia preoccupazione principale è che quando si creano delle aspettative molto alte, il rischio di generare delusione è più grande. L'errore che fanno le persone quando vanno a un festival, e hanno una certa lista di titoli in mente per cui hanno delle enormi aspettative, è che tutti si aspettano che siano dei capolavori completamente soddisfacenti. Ma, sfortunatamente, non è sempre il caso, in effetti non è mai così". Il direttore della Mostra non ha nemmeno voluto sbilanciarsi per quanto riguarda i possibili film che, dopo la presentazione a Venezia, potrebbero essere protagonisti durante la corsa agli Oscar: "Ho smesso di fare previsioni perché spesso si rivelano, almeno in parte, sbagliate. L'anno scorso, ad esempio, ero certo che Daniel Craig avrebbe ottenuto una nomination come Migliore Attore per Queer e non è accaduto".
Le proteste pro-Palestina
Barbera ha inoltre anticipato che si attende delle manifestazioni in sostegno della popolazione palestinese, considerando che è già a conoscenza del fatto che il prete Don Nandino Capovilla ha chiesto ai suoi fedeli di partecipare a una dimostrazione durante il festival. Nella sua intervista a Variety il direttore ha sottolineato: "Quindi mi aspetto che ci saranno - come dire - tentativi di intrusione che cercheremo di contenere e limitare perché non vogliamo che il festival diventi un palcoscenico di parte per una parte o per l'altra. Detto questo, mi sembra abbastanza ovvio che ci saranno manifestazioni [pro-Gaza] in qualche forma".
La presenza delle donne nella selezione ufficiale
Alberto Barbera ha risposto anche alle polemiche legate al fatto che solo il 26% dei film selezionati per questa 82esima edizione, esclusa la sezione Venice Immersive, sono stati realizzati da donne. Il Direttore, che ha inoltre ribadito di essere contrario alla scelta di selezionare delle opere in base alla rappresentazione di genere, sostiene che bisognerebbe prendere in considerazione anche i progetti VR, dove le donne sono maggiormente coinvolte: "Forse è dovuto al fatto che è più facile per loro accedere ai finanziamenti per questo tipo di film. Ma la realtà virtuale fa ancora parte della sfera cinematografica e ha un significato e un valore. Quindi siamo [in realtà] a circa il 30% [di rappresentanza femminile], che è più o meno lo stesso livello della percentuale di registe in tutto il mondo". La scelta di inserire i nuovi film di Laura Samani e Carolina Cavalli nella sezione Orizzonti, e non in Concorso, è stata poi compiuta dopo un processo di selezione "difficile, complicato e che causa ansia", pensando inoltre a quale posto sia il migliore per valorizzare l'opera.
Il futuro del direttore della Mostra
Alberto Barbera ha quindi concluso spiegando che non può dire nulla sul suo futuro dopo la fine del mandato che si concluderà nel 2026, essendo una scelta del Consiglio di amministrazione della Biennale e del presidente Pietrangelo Buttafuoco: "Come mi ha insegnato Paolo Baratta, e ha confermato recentemente Buttafuoco, questo è un lavoro per cui non fai domanda. Si tratta di un lavoro che accetti se ti viene offerto. Quindi non ho nulla da aggiungere".