La meraviglia dell'essere diversi, l'umiltà dell'essere fragili, la magia dell'essere imperfetti, l'emozione di essere ultimi. La normalità dell'imperfezione. Up&Down - Un film normale, in onda stasera sabato 26 gennaio alle ore 15.45 su Sky Uno (canale 108 e sul digitale terrestre al canale 311 o 11) e su Sky On Demand e NOW TV, è la storia di un'amicizia nata per caso, che pian piano coltiva l'ambizione di realizzare uno spettacolo teatrale da portare in tournée, e che poi finisce per cambiare la vita delle persone coinvolte.
Da una parte, Paolo Ruffini, noto attore e regista; dall'altra, cinque ragazzi con Sindrome di Down e uno autistico, tutti attori della compagnia Mayor Von Frinzius, una compagnia teatrale livornese nata nel 1997 e composta in totale da un centinaio di persone, metà delle quali con disabilità. Con dei protagonisti così diversi, il docufilm vuole essere un'indagine sulla normalità e su tutte le sue forme. Raccoglie non solo estratti dell'happening comico portato in scena in quaranta repliche, quasi tutte sold out (dal Sistina al Brancaccio di Roma, dal Nazionale di Milano, al Verdi di Firenze), ma anche i momenti rubati dietro le quinte, i backstage e i viaggi della compagnia per l'Italia, per raccontare nel modo più autentico quest'avventura, la vita stessa dei ragazzi e la loro relazione di amicizia con Paolo Ruffini.
Con la voce narrante inconfondibile di Pino Insegno, il docufilm Up & Down - Un film normale (vincitore del Premio speciale "Kinéo - Diamanti al cinema" per la categoria Miglior docufilm sociale nell'ambito dell'ultima Mostra del Cinema di Venezia, un riconoscimento istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali) è un racconto lungo un anno tra le prove e le aspettative dei ragazzi legate all'esperienza teatrale, il loro insolito rapporto con il mondo dello spettacolo ma anche i momenti più privati tra Paolo Ruffini e i ragazzi della compagnia guidata dal professore Lamberto Giannini.
Lo spettacolo teatrale è un "one man show" di Paolo Ruffini continuamente interrotto dai ragazzi della compagnia - i "disturbatori" Erika Bonura, Simone Cavaleri, Andrea Lo Schiavo, Federico Parlanti, David Raspi e Giacomo Scarno - che dimostrano al pubblico e all'attore stesso di essere più bravi di lui. Il docufilm restituisce anche tutto l'entusiasmo del pubblico in sala, il cui coinvolgimento è espressamente richiesto ma di fatto nasce spontaneo con le battute irriverenti degli stessi ragazzi, che spingono il pubblico a concentrarsi su quello che è il loro mantra più classico: "Non sapete cosa vi perdete a essere normali".