Ragazzi uccisi a Ercolano: chi sono Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella

Ecco chi sono i due ragazzi uccisi ad Ercolano, Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella: due persone perbene, che il loro assassino, Vincenzo Palumbo, ha lasciato agonizzare in macchina per più di venti minuti.

I due ragazzi uccisi ad Ercolano, Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella erano due giovani normalissimi, incensurati, eppure sono stati scambiati per rapinatori e ammazzati a sangue freddo da Vincenzo Palumbo, 53 anni, nella notte tra il 28 e il 29 ottobre. L'uomo ha sparato contro di loro 11 colpi di pistola, l'intero caricatore della Beretta calibro 40 che possedeva. Ecco chi erano i due ragazzi, cugini ed amici nella vita.

Chi era Tullio Pagliaro

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Tullio Pagliaro aveva 27 anni ed una grande passione: il tennis. La mattina si alzava presto per andare al mercato dei fiori, anche per evitare che fosse il padre ad uscire di primissima mattina. Un suo amico, Emiliano Mellone, istruttore di Tullio al Tennis Club Velotti di Portici, ha dichiarato al Corriere della Sera "È venuto qui per la prima volta quando aveva sei anni. Eravamo la sua seconda famiglia. Lo conoscevano tutti, anche i bambini, per la sua generosità, la sua disponibilità, la sua allegria. Di una cosa siamo tutti assolutamente sicuri: Tullio era un ragazzo perbene, non avrebbe mai fatto del male neppure a una mosca, figuriamoci entrare in casa altrui. No, quell'uomo ha fatto una cosa orribile. Per noi oggi è un giorno di lutto".

Chi era Giuseppe Fusella

Giuseppe Fusella

Giuseppe Fusella, 26 anni, era conosciuto dagli amici come un salutista: il ragazzo manteneva una dieta equilibrata e frequentava la palestra Active Fitness di Portici. Il body artist Gianluca Giordano, raggiunto dal Corriere della sera, a proposito di Giuseppe ha detto: "Veniva spesso qui ad allenarsi, l'ultima volta che l'ho visto è stata mercoledì. Non ci sappiamo spiegare perché sia accaduto. La prima cosa che mi è venuta in mente è che un ragazzo come lui, lasciato andare la sera, ti fa stare tranquillo. Non fumava né beveva. La perla dei ragazzi, un salutista. Il figlio che tutti i padri vorrebbero".

La morte di Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella

Omicidio Ercolano

Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella sono stati uccisi la notte tra il 28 e il 29 ottobre 2021. Vincenzo Palumbo, non si sa bene perché, li ha scambiati per due rapinatori e ha sparato verso la loro macchina ben 11 colpi di pistola, svuotando l'intero caricatore della pistola Beretta calibro 40 che possedeva legalmente.

Vincenzo Palumbo è in carcere, accusato di duplice omicidio. Le immagini di quella tragica notte sono state registrate dalla telecamera di videosorveglianza di un vicino di casa di Palumbo. L'uomo dal balcone di casa sua ha esploso contro la macchina, in cui erano seduti Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, 11 colpi di pistola, tutto questo è avvenuto tra le 0:25 e le 0:28. I giudici che hanno visionato le immagini hanno detto che la Panda è passata una prima volta verso la casa di Palumbo, mentre tornavano indietro sono stati esplosi i colpi di pistola che hanno fatto finire l'auto contro un muro e colpito a morte i due ragazzi.

Dieci minuti dopo gli spari le telecamere mostrano Palumbo uscire di casa ed avvicinarsi alla macchina, nella quale i due ragazzi, colpiti alla testa, erano ancora vivi. Passano altri sedici minuti e l'uomo si decide a chiamare il 112, ben 26 minuti dopo aver sparato, lasciando cosi i due ragazzi ad agonizzare nella Panda.

I funerali di Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella

Funerali

I funerali dei ragazzi uccisi a Ercolano si sono tenuti nella chiesa di San Ciro, il santo patrono di Portici. Le bare sono state accolte dagli applausi della folla e da lanci di palloncini, la chiesa era gremita. Vincenzo Cuomo, sindaco di Portici, ha dichiarato "E' un giorno di dolore che viviamo affianco alle famiglie e agli amici di Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella. Saremo al loro fianco e interamente protèsi ad avere giustizia".

L'arcivescovo Mimmo Battaglia nel corso della cerimonia ha detto
"Io non vi conoscevo, Tullio e Giuseppe, ma in questo momento mi sento più che mai vicino a voi". L'arcivescovo metropolita di Napoli si è poi rivolto alla folla "vi invito a mettere la vostra energia, la vostra bellezza, la bellezza dei vostri animi al servizio di una città da vivere" e poi ha invitato tutti a scegliere la strada della vita e non quella del rancore "ogni volta che provi rancore e odio, stai solo avvelenando te stesso, Vi prego, scegliete di stare dalla parte della vita, difendete la vita, amate la vita. Rifuggite ogni logica di violenza".