Thriller psicologico del 1995 diretto da Jon Amiel, Copycat torna a farsi notare su Prime Video. Con due protagoniste d'eccezione, Sigourney Weaver e Holly Hunter, il film affronta la violenza di genere attraverso la caccia a un serial killer che imita i delitti più celebri della storia americana. Un cult dimenticato, visionario e scomodo, finalmente riscoperto.
Copycat: il thriller reale con Sigourney Weaver
Nel cuore nebbioso della San Francisco anni '90, Copycat - Omicidi in serie si muove come un predatore silenzioso. Diretto da Jon Amiel, il film vede protagoniste due attrici monumentali, Sigourney Weaver e Holly Hunter, in un'opera rimasta colpevolmente ai margini del grande pubblico. Weaver è la dottoressa Helen Hudson, brillante criminologa specializzata in serial killer americani - quelli reali, come Bundy e Berkowitz - ma anche prigioniera della sua stessa mente, traumatizzata e chiusa in casa dopo un'aggressione da parte di uno dei criminali che studiava. La sua paranoia diventa ossessione, e l'ossessione, maledizione. Quando una nuova scia di sangue si riversa sulla città, a indagare arriva la tenace detective M.J. Monahan (Hunter), che non solo prende sul serio le teorie della dottoressa Hudson, ma ne diventa corpo e azione. La mente di una e la forza dell'altra si uniscono per decifrare un killer che replica i delitti più noti della cronaca americana.

Nel pieno del boom contemporaneo per podcast e docuserie sul true crime, Copycat si rivela un'opera precorritrice. Il film non solo anticipa la fascinazione culturale per la psiche dei serial killer, ma decostruisce anche con lucidità chirurgica la mascolinità tossica e la misoginia sistemica, mostrandone i riflessi brutali sia nei crimini sia negli ambienti professionali.
Weaver è maestosa nel ritrarre una donna spezzata ma intellettualmente invincibile; Hunter, con la sua Monahan, incarna l'archetipo della resilienza in uniforme: sempre all'erta, sempre sola, ma mai piegata. La loro alleanza - rara per un blockbuster degli anni '90 - è il cuore pulsante del film, tra momenti di suspense alla Hitchcock e richiami visivi che omaggiano Psycho e La finestra sul cortile. Un titolo che merita di uscire dal cono d'ombra del tempo.