Susan Sarandon sulla Hollywood post-Harvey Weinstein: "Non abbiamo ancora finito di fare pulizia"

Al 90s Con dello scorso weekend, la star di Thelma & Louise ha riflettuto sulla situazione dopo lo scandalo del 2017.

Susan Sarandon sulla Hollywood post-Harvey Weinstein: 'Non abbiamo ancora finito di fare pulizia'

Susan Sarandon è ancora in attesa di vedere migliorate le condizioni lavorative in ambito femminile a Hollywood, dopo lo scandalo degli abusi sessuali esploso nel 2017 con l'incriminazione di Harvey Weinstein e la successiva nascita del movimento #MeToo.

Susan Sarandon sotto la pioggia nel film Jeff Who Lives at Home
Susan Sarandon sotto la pioggia nel film Jeff Who Lives at Home

Intervenuta al panel del 90s Con di Hartford, Sarandon ha dichiarato:"Non penso che abbiamo fatto la pulizia successiva che avremmo dovuto fare. Non penso che si parli abbastanza delle persone che hanno facilitato gli Harvey Weinstein del mondo che stanno ancora agendo e che sono altrettanto responsabili".

Chi sapeva e ha taciuto

L'attrice si riferisce alle persone che erano al corrente e non hanno fatto nulla per cambiare le cose:"Sapevano quando mandavano persone in un hotel, non prestavano attenzione quando qualcuno si lamentava". Secondo Sarandon il modo in cui viene trattata la sessualità femminile a Hollywood non è cambiato molto rispetto ai suoi esordi negli anni '70 "È molto destabilizzante essere una giovane ragazza e sapere che stanno valutando le tue capacità in base a quanto sei sexy. Sai che c'è qualcosa che non va. La chiamano una questione di chimica o come vogliono chiamarla. Ma questo fa parte di ciò che offri, che tu lo voglia o no, esiste".

Susan Sarandon in una scena del film Amabili resti
Susan Sarandon in una scena del film Amabili resti

Nel 2017, il co-fondatore di Miramax Harvey Weinstein venne accusato di abusi sessuali e attualmente sta scontando diverse condanne per stupro e aggressione sessuale. Le parole di Susan Sarandon sono nate dal commento di Mira Sorvino, che ha ricordato come Weinstein le bloccò la carriera dopo l'Oscar alla miglior attrice non protagonista nel 1996.