Superman, James Gunn spiega gli incassi deludenti all'estero: "C'è un sentimento anti-americano diffuso oggi"

Per il regista, il film non avrebbe fatto faville al di fuori degli Stati Uniti per via di un anti-americanismo diffuso oggi nel mondo

Superman: David Corenswet in una scena

Superman di James Gunn ha fatto faville al box-office americano, ma non ha saputo replicare questo successo anche nei mercati internazionali in cui è stato distribuito e il regista crede di sapere il motivo per cui si è verificato questo scenario.

Il reboot del DCU è riuscito comunque a conquistare la vetta del box office mondiale per la seconda settimana consecutiva con altri 102,45 milioni di dollari (57,3 milioni di dollari in patria e 45,2 milioni di dollari all'estero) di incasso, e ora si trova a un totale mondiale di 406,8 milioni di dollari.

Tuttavia, se 236 milioni di dollari provengono dal Nord America e 171 milioni dal resto del mondo, è chiaro che il pubblico d'oltreoceano non sta accogliendo il film nello stesso modo e di sicuro non si sta precipitando nelle sale impaziente di vedere l'ultima avvenuta dell'Uomo d'Acciaio sul grande schermo.

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Superman: David Corenswet e Rachel Brosnahan in una scena del film

James Gunn: "Superman non è popolare quanto Batman nel mondo"

Parlando con Rolling Stone, Gunn ha fatto il punto sulla disparità di incassi nazionali e internazionali e ha ritenuto che la colpa sia da attribuire a una serie di fattori. Ciò nonostante, Superman dovrebbe comunque riuscire a raggiungere il traguardo dei 650/700 milioni complessivi, secondo gli analisti.

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"Stiamo sicuramente ottenendo risultati migliori a livello nazionale rispetto a quello internazionale, ma anche l'estero sta crescendo e sta avendo ottimi numeri nei giorni feriali, proprio come noi. Quindi, ovviamente, il passaparola è molto positivo sia qui che altrove. Che è la cosa di cui avevamo più bisogno. Allo stesso tempo, ci sono alcuni Paesi in cui sta ottenendo ottimi risultati. Brasile e Regno Unito ad esempio".

"Superman non è un prodotto così conosciuto in certi paesi", ha proseguito. "Non è un supereroe conosciuto come lo è Batman. Questo ha influito. Così come il fatto che in questo momento nel mondo c'è un certo sentimento anti-americano molto diffuso. Non ci sta aiutando molto. Quindi credo che si tratti solo di lasciarlo crescere. Ma ancora una volta, per noi è stata una vittoria totale. Il fatto che il film sia uscito e sia stato accolto da persone di tutto il mondo è solo il seme dell'albero che io e Peter abbiamo innaffiato negli ultimi tre anni. Quindi, poterlo far partire in modo così positivo è stato incredibilmente travolgente".