Star Wars, ritrovati i piani originali di George Lucas: "Erano previsti 12 film e più spazio agli Skywalker"

Il piano originale di George Lucas per Star Wars, come riportato di recente in auge, prevedeva 12 film e un cambiamento sostanziale nei prequel.

Una scena di Star Wars

Molto prima che la galassia di Star Wars prendesse la forma che conosciamo, George Lucas aveva immaginato una saga ben più ampia: 12 film per esplorare a fondo origini, guerre, cadute e destini intrecciati alle storie degli Skywalker. Tra numerazioni insolite, guerre dei cloni espanse e divinità cosmiche chiamate Whills, il disegno iniziale rivelava un universo ancora più vasto e metafisico.

George Lucas e il piano originale di Star Wars in 12 atti

Nell'universo di George Lucas, le stelle brillavano su un orizzonte narrativo molto più vasto di quello a cui il pubblico si è abituato. Già nel 1978, in un'intervista rilasciata a Time Magazine ritrovata di recente, il creatore di Star Wars accennava a un progetto titanico: una saga divisa in dodici capitoli, molto prima che i sei film originali (nove, se si contano anche i sequel Disney) prendessero vita. Al centro della sua visione, non solo la famiglia Skywalker, ma un affresco generazionale, costruito su millenni di storia galattica.

L'immarcescibile Millenium Falcon in una scena di Guerre Stellari
La Millennium Falcon di Star Wars

In quel primissimo schema, le vicende che oggi conosciamo come la trilogia originale - Una nuova speranza, L'Impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi - erano in realtà previste come Episodi VI, VII e VIII. L'origine della saga, quindi, si trovava altrove, in tempi ancor più remoti e meno esplorati, dove le Guerre dei Cloni avrebbero occupato ben tre film (II, III e IV), anziché un singolo arco narrativo. L'Episodio I, descritto da Lucas come un "preludio", era pensato per raccontare il primo respiro della galassia, ponendo le basi per una lunga discesa nel caos. La caduta della Repubblica, i primi sussulti del Lato Oscuro e l'emergere di Palpatine sarebbero stati trattati con più ampio respiro. Alcuni di questi spunti sopravvissero grazie alla serie animata The Clone Wars, che riuscì a espandere la profondità emotiva di Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi, e a ritrarre la crisi politica che bruciava nei corridoi del Senato. Tuttavia, la versione cinematografica rimase solo un'ombra di quella visione originaria.

Star Wars: la saga oltre i confini conosciuti

Se i primi otto episodi erano solo la punta dell'iceberg, gli ultimi quattro rappresentavano un salto nel vuoto creativo. Gli Episodi IX, X e XI rimasero volutamente indefiniti, come finestre aperte verso futuri narrativi ancora in divenire, mentre il dodicesimo episodio era pensato come il gran finale. Ma è nelle pieghe di queste bozze che si nascondeva il vero cuore sperimentale di Lucas: un'intera trilogia che avrebbe abbandonato il classico conflitto tra Jedi e Sith per addentrarsi in territori cosmici e filosofici. Si parlava infatti di un "micro-mondo" dominato da entità chiamate Whills, esseri che si nutrivano della Forza e regolavano l'equilibrio dell'universo. Un'idea ardita, metafisica, e forse troppo radicale per trovare spazio nel cinema mainstream di allora.

Alec Guinness è Obi-Wan Kenobi in Guerre Stellari
Alec Guinness sul set di Star Wars

Queste suggestioni non rimasero tuttavia completamente sepolte: i Whills furono citati in Rogue One: A Star Wars Story, e altri elementi - come la centralità della Forza come energia onnipresente e ambivalente - sono stati rielaborati in prodotti animati e letterari. Altri progetti, più eccentrici, avrebbero potuto ruotare attorno a specie come i Wookiee o gli Ewok, con film dedicati esclusivamente a loro. Un'idea che oggi potrebbe sembrare un azzardo, ma che nel pensiero lucasiano era un modo per esplorare davvero tutta la galassia, senza filtri o eroi preconfezionati.

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L'avvento di Disney e la vendita di Lucasfilm hanno tracciato una nuova rotta. Ma l'eco del progetto originario, fatto di cronache perdute, identità mobili e mitologie mai svelate, resta un monumento all'immaginazione senza confini di George Lucas. Un universo narrativo che, per un attimo, era davvero più grande di quanto potessimo immaginare.