Speak No Evil, il regista spiega perché la storia di Paddy e Ciara è diversa rispetto al film originale

Il regista James Watkins ha commentato una delle differenze più importanti tra Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti e il film danese di cui è un remake.

Una foto di Speak No Evil

Il regista di Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti ha voluto spiegare un'importante differenza rispetto al film originale legata ai personaggi interpretati da James McAvoy e Aisling Franciosi.
Sul grande schermo si assiste a quello che accade quando una coppia americana, composta da Ben e Louise, stringe amicizia con un britannico chiamato Patrick, sua moglie Ciara e il loro figlio, decidendo di trascorrere un weekend nella loro casa di campagna.

Non proseguite, ovviamente, con la lettura della notizia se non avete ancora visto il film e non volete anticipazioni essendo presenti alcuni importanti spoiler .

Un passato diverso per i personaggi

James Watkins ha parlato del motivo per cui il remake del lungometraggio danese ha creato un passato diverso per Paddy e Ciara. Il regista di Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti ha spiegato a GamesRadar+ che era importante umanizzare gli antagonisti presenti nel film: "Era davvero importante per James McAvoy e Aisling Franciosi. Più sono reali come persone... più non sono solo dei villain".

Il filmmaker ha aggiunto sull'argomento: "Quindi sì, hanno questo amore tossico e lui è un narcisista, compie degli abusi e tutto il resto. Penso che probabilmente l'abbia influenzata in qualche modo, ma lei è inoltre complice. Possono esserci due cose vere in contemporanea".

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Il passato di Paddy

Nel film Paddy parla apertamente degli abusi subiti quando era bambino e compiuti dai suoi genitori. Watkins ha ribadito che i villain, come tutte le persone, hanno delle sfumature e delle esperienze che hanno contribuito a renderli tali. Il regista ha spiegato: "Fa parte inoltre del loro imbroglio, immagino. Quando Paddy sta facendo il fuoco e cose fantastiche, allora pensi 'Sì, mi piacerebbe avere un amico come lui'. Poi, ovviamente ci sono dei lati totalmente inaccettabili".
Nella poesia di Philip Larkin letta dal personaggio in una scena c'è poi un riferimento ai cicli di abusi che hanno degli effetti sui personaggi, e il protagonista ripete inoltre una frase ispirata ai bulldog Spike e Tyke che appaiono nella serie animata di Tom and Jerry, show che il regista avrebbe voluto mostrare nella tv. James ha svelato: "Siamo finiti per avere Chuck Norris, ma il tema legato a quella violenza è che si trasmette di generazione in generazione".