Spartacus: House of Ashur, una clip svela il ritorno di Lucy Lawless con un bambino in braccio

Spartacus: House of Ashur promette di riportare in scena Lucretia, alias Lucy Lawless, rimescolando le carte del destino grazie a una nuova linea temporale che altera l'epilogo originale della saga.

Una scena di Spartacus

Il ritorno di Lucy Lawless in Spartacus: House of Ashur riapre una linea temporale alternativa dove Ashur sopravvive e cambia il corso degli eventi. Il creatore Steven S. DeKnight spiega come e perché questa riscrittura inaugura una nuova stagione narrativa.

Il ritorno impossibile di Lucretia

È stato Starz a diffondere in anteprima la sequenza che ha scatenato l'entusiasmo dei fan: Lucy Lawless, di nuovo nei panni di Lucretia, incontra Ashur nell'Aldilà, provata ma ancora magnetica, con in braccio il bambino di Ilithyia - quel figlio tanto desiderato in vita, mai avuto ma ora custodito nell'oscurità del regno dei morti.

Il dialogo tra i due non prepara al passato: prepara al cambiamento. Lucretia rivela di voler riscrivere il momento della sua morte, ma soprattutto quella di Ashur. Nella realtà che conosciamo, Ashur veniva decapitato da Naevia; nel nuovo percorso, invece, sopravvive e uccide Spartacus, guadagnandosi il patrocinio di Crassus.

Il creatore Steven S. DeKnight spiega che l'indizio per questa espansione era sempre stato lì, inciso nel tessuto della serie. "Il fato intreccia molti fili" - le parole pronunciate da Lucretia nei primi minuti dell'episodio hanno effettivamente aperto la strada allo spin-off. DeKnight racconta che l'idea di Spartacus: House of Ashur era nata già nelle primissime sale di scrittura: "Ogni volta che avevamo problemi narrativi, scherzavamo dicendo: avremmo dovuto fare House of Ashur, sarebbe stato molto più divertente." E nel tempo lo scherzo è diventato un'intuizione drammaturgica solida.

Un nuovo Spartacus fatto di seconde possibilità, furore e moralità ambigua

Con House of Ashur, la saga torna allo spirito di Blood and Sand e Gods of the Arena: ambientazioni claustrofobiche, lotte di potere domestico, relazioni tossiche ma irresistibili da osservare. In mezzo, l'interrogativo cardine: che cosa fa un uomo quando può cambiare il proprio destino? DeKnight gioca volutamente con il tema della redenzione e della dannazione. "La domanda è: può cambiare davvero o è prigioniero del suo fato?", spiega. Nessuna risposta per ora - e non ne arriverà fino alla messa in onda - ma è evidente che la serie non vuole offrire redenzioni facili.

Il creatore ricorda come i fan abbiano già imparato ad amare personaggi moralmente abietti: "Mi chiedono spesso perché fare una serie su un personaggio che odiano. E io rispondo: avete tifato per Batiatus. Era un uomo orribile, eppure l'avete adorato." Anche la scelta di riportare un personaggio iconico come Lucretia non è gratuita: "Chiunque altro al posto di Lucy Lawless non avrebbe funzionato. È stato il modo perfetto per iniziare una nuova serie e rendere omaggio all'originale."

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Con la première fissata per il 5 dicembre, DeKnight consiglia ai fan di recuperare la saga nell'ordine originale - Blood and Sand, Gods of the Arena, Vengeance, War of the Damned - per vivere appieno i riferimenti stratificati. E sì, un'altra stagione è già stata scritta ed è pronta a essere girata nel caso in cui House of Ashur dovesse replicare il successo della serie madre.