Shia LaBeouf, il quale ha preso recentemente parte al podcast "Real Ones" di Jon Bernthal, ha finalmente parlato delle accuse avanzate dall'attrice e cantante FKA Twigs (nome d'arte di Tahliah Debrett Barnett).
L'ex fidanzata citò in causa l'attore per averla attaccata violentemente e strangolata, per molestie sessuali di vario tipo - tra cui averle passato volontariamente una malattia sessualmente trasmissibile - e per violenze sia fisiche che verbali.

L'attore Shia LaBeouf ha dichiarato durante il podcast parlando di FKA Twigs: "Ho fatto male a quella donna. E mentre lo facevo ho fatto male a molte altre persone, anche prima di lei. Ero un essere umano gaudente, egoista, egocentrico, disonesto, sconsiderato e spaventato... quando penso a quello che è diventata la mia vita, e cos'è adesso, come quali siano i miei obiettivi, penso che devo essere d'aiuto. E quando guardo al movimento #MeToo vedo che non ci sono molti uomini che si prendono le loro responsabilità."
LaBeouf ha ammesso di essersi rovinato la vita, così come di aver contemplato il suicidio, ma ora afferma di essere in una posizione molto migliore rispetto a quando le accuse vennero inizialmente a galla. Nei giorni in cui venne pubblicata la denuncia, l'attore scrisse una email al New York Times, negando la maggior parte delle imputazioni, mentre in seguito è stato diagnosticato con PTSD e problemi di alcolismo.
Il percorso attuale dell'attore è quello della riabilitazione, per la quale si è convertito al cattolicesimo, accettando gli sbagli commessi in passato e trasformando completamente la sua esistenza.