Sean Bean critica i coordinatori di intimità per le scene di sesso, Rachel Zegler e Lena Hall gli rispondono

Sean Bean ha rilasciato delle dichiarazioni criticando la presenza dei coordinatori di intimità e Rachel Zegler e Lena Hall gli hanno risposto ribadendone l'importanza.

Negli ultimi anni sui set di film e serie tv è stata introdotta la figura del coordinatore di intimità, presenza considerata essenziale per assicurare a tutti gli attori la tranquillità e la sicurezza necessaria a girare le scene di sesso. Nella giornata di ieri un'intervista rilasciata da Sean Bean ha però scatenato commenti e polemiche, a cui hanno risposto anche attrici come Rachel Zegler e Lena Hall.

Sean Bean, star recentemente di Snowpiercer, aveva spiegato il suo timore che i coordinatori tolgano la "spontaneità" a quei momenti. L'attore ha dichiarato: "Penso che il modo naturale in cui si comportano gli amanti sarebbe rovinato da qualcuno che lo riduce a un esercizio tecnico. Mi inibirebbe di più perché fa puntare l'attenzione su certe cose".

La pubblicazione dell'articolo ha scatenato i commenti online e a prendere una posizione molto chiara ci sono le attrici Rachel Zegler e Lena Hall, co-protagonista accanto a Bean della serie Snowpiercer.

La star di West Side Story, che aveva solo 17 anni quando ha girato delle scene romantiche con Ansel Elgort, ha ribadito l'importanza della nuova figura professionale: "I coordinatori di intimità stabiliscono un ambiente all'insegna della sicurezza per gli attori. Sono stata estremamente grata nei confronti di quello che avevamo sul set di West Side Story. Hanno mostrato attenzione nei confronti di un'esordiente come me e hanno educato chi mi circondava e aveva avuto anni di esperienza. La spontaneità nelle scene intime può essere poco sicura. Svegliatevi".

Sean Bean aveva parlato nella sua intervista di una sequenza di Snowpiercer girata con Lena Hall e che coinvolgeva l'uso di un mango, sostenendo: "Penso l'abbiano un po' tagliata. Spesso il miglior lavoro che fai, quando ti spingi ai limiti e che per sua natura è sperimentale, viene censurato quando le società televisive o gli inserizionisti dicono che è troppo. Si tratta di una bella scena, un po' surreale, onirica e astratta".
L'attore aveva poi aggiunto parlando della necessità di avere sul set dei coordinatori di intimità: "Immagino che dipenda dall'attrice. Hall ha un background nel settore dei cabaret musicali, quindi era disposta a tutto".

Hall ha però voluto chiarire: "La famosa scena del mango non prevedeva che fossi nuda. Lo ero (ma non ero realmente nuda) nella scena nella vasca/del suicidio (che immagino sia in quello stesso momento), ma Sean Bean era nella vasca completamente vestito con un abito elegante. Solo perché lavoro a teatro (non nel cabaret, anche se mi esibisco in quel settore ogni tanto), non vuol dire che sia disposta a tutto. Dipende seriamente dall'altro attore, dalla scena che stiamo per girare, dal regista e dalla troupe presente per girare il momento. Sean è un attore fantastico e mi ha fatto sentire a mio agio e fatto inoltre provare la sensazione di avere un vero partner nella recitazione durante quelle scene bizzarre. Eravamo noi contro il mondo e stavamo per raccontare quella storia. Se mi sento a mio agio con il mio partner nella scena e con le altre persone presenti nella stanza allora non avrò bisogno di un coordinatore di intimità. Ma se c'è qualsiasi parte di me che si sente strana, disgustata o troppo esposta... Metterò in discussione la necessità di quella scena o richiederò un coordinatore di intimità".
Lena Hall ha quindi proseguito dichiarando: "Penso che quando un attore deve girare una scena che è estremamente emotiva (come suicidarsi o essere violentata) ci sia il bisogno di un qualche tipo di persona esperta in salute mentale per poterne parlare dopo le riprese. Anche se stiamo solo recitando si vive comunque un trauma. Penso che i coordinatori di intimità siano un'aggiunta positiva sul set e penso che potrebbero inoltre aiutare con il trauma vissuto in altre scene. Alle volte ne hai bisogno, alle volte no, ma l'esperienza di ogni singola persona o scena è diversa".