Scarlett Johansson è tornata di recente alla ribalta per affrontare una questione spinosa: l'oggettificazione del corpo femminile e di come, nei primi anni della sua carriera, fosse stata incasellata in ruoli da seduttrice e molto provocatori.
"Penso che a causa di quella traiettoria in cui ero stata lanciata, sono rimasta bloccata per molto tempo in quella situazione. Ero stata preparata per i ruoli che voi definite da bomba sexy. Interpretavo sempre la donna oggetta del desiderio altrui e all'improvviso mi sono ritrovata in un angolo, come se non riuscissi a uscirne" ha dichiarato l'attrice ai microfoni del podcast Table for Two.
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Scarlett Johansson ha poi rivelato di aver avuto molte difficoltà nel girare Lost in Translation, film con Bill Murray, quando aveva soltanto 17 anni: "I nostri personaggi hanno questo rapporto profondo e per me è stato difficile... Ho lottato con tutto questo per diverse ragioni. Quando ne sono uscita è stato come uno strano sogno febbrile".
A breve Scarlett Johansson debutterà sul piccolo schermo con il legal thriller targato Prime Video Just Cause. Basato sul romanzo di John Katzenbach, Just Cause è incentrato sulla giornalista della Florida, Madison "Madi" Cowart, che viene assegnata a coprire il caso di un detenuto nel braccio della morte negli ultimi giorni prima della sua esecuzione.