Samuel L. Jackson è tornato a parlare di Pulp Fiction e di come sia stato depredato del premio Oscar: secondo la star l'Academy Award come Miglior Attore Non Protagonista sarebbe dovuto andare a lui nel 1995 e non a Martin Landau. Come se non bastasse, durante la nuova intervista diffusa da Vulture, l'attore ha dichiarato di essere stato privato di una seconda possibilità di vincere l'ambito premio solo un paio d'anni dopo con il dramma del 1996 di Joel Schumacher intitolato Il Momento di uccidere, in cui recitava al fianco di Matthew McConaughey e Sandra Bullock.
"Ne 'Il Momento di uccidere', quando faccio fuori quelle persone, lo faccio perché mia figlia deve sapere che quei mostri non sono più su questa terra e non le faranno mai più del male, lo faccio solo per farle sapere che farei qualsiasi cosa per proteggerla", ha esordito Jackson a proposito del suo ruolo nella pellicola di Schumacher.
"Ho scelto di interpretare il personaggio in questo modo. E ci sono state scene specifiche in cui ho compiuto delle azioni per far capire questo concetto... ma nel processo di montaggio sono state tolte. E sembrava che avessi ucciso quelle persone e pianificato ogni mossa per assicurarmi di farla franca. Quando l'ho visto, mi sono chiesto: 'Che diavolo?'", ha continuato la star.
"Le scene che hanno tolto mi hanno impedito di ottenere una nomination all'Oscar. Davvero, bastardi? Quello non era il mio film, e non volevano che diventassi una star; ad essere onesti è successo anche in altri film e mi sono sempre detto: 'Un attimo. Perché avete tolto quella sequenza dal film?' Il motivo è che era più grande del film stesso", ha concluso Samuel L. Jackson.