La presentazione dei palinsesti Rai 2025/2026 è stata segnata dal tema dei tagli. Salvo Sottile, conduttore di Farwest, ha chiarito che le riduzioni non riguardano solo Report, ma l'intero comparto dell'approfondimento, insieme a daytime e intrattenimento. Anche Riccardo Iacona di Presa Diretta conferma: il giornalismo d'inchiesta subirà una forte penalizzazione.
Perché la Rai taglia: l'obiettivo è risparmiare 25 milioni di euro
Salvo Sottile ha spiegato che la riduzione dei costi riguarda l'intero comparto dell'informazione, ma non solo. L'intervento della Rai, motivato dall'esigenza di ridurre i costi di 25 milioni di euro, ha infatti coinvolto tanto l'approfondimento quanto l'intrattenimento e il daytime. "È un problema che tocca tutti: noi, Report, Presa Diretta, Massimo Giletti. Siamo in tanti a essere coinvolti. Dispiace soprattutto per le persone che lavorano dietro le quinte e che subiscono direttamente queste scelte".
"Però è un sacrificio richiesto dalla Rai nell'ambito della manovra economica e noi, davanti a questa richiesta, possiamo fare ben poco", ha spiegato con amarezza aggiungendo: "Non sono stati colpiti solo i programmi di approfondimento, ma anche l'intrattenimento e il daytime. Tutti i format di prima serata, anche quelli più forti dell'approfondimento, sono stati toccati".

Il bilancio è tutt'altro che rassicurante
Nel frattempo Sigfrido Ranucci ed altri giornalisti, avevano organizzato un presidio di protesta fuori la sede d Viale Marconi a Napoli. Il conduttore ha dichiarato di aver sempre considerato la Rai come la sua casa, ma ha ammesso che negli ultimi tempi questo sentimento sta venendo meno.
Ranucci ha spiegato di aver ricevuto offerte da varie parti, che però non ha mai accettato, convinto che Report si possa realizzare esclusivamente in Rai, un luogo dove, nonostante tutto, si è sempre sentito libero di lavorare. Ha poi precisato di voler restare in Rai, a meno che non venga licenziato.
Sulla questione è intervenuto anche Riccardo Iacona, storico volto di Presa Diretta, che ha espresso la propria preoccupazione pur senza opporsi apertamente alle scelte aziendali. "Il peso reale di questi tagli si misura negli spazi persi in prima serata. Non so ancora quante serate verranno tagliate a Presa Diretta per motivi economici. Non posso oppormi: non spetta a me decidere come viene gestita questa azienda. Ma è evidente che anche togliere solo due serate significa avere due spazi giornalistici in meno, e questo pesa", ha commentato.
Il clima, insomma, resta particolarmente teso e segnato da un generale senso di amarezza tra i volti più rappresentativi dell'approfondimento Rai, costretti a fare i conti con un ridimensionamento significativo che avrà inevitabili ripercussioni sull'intera offerta informativa del servizio pubblico, andando a penalizzare sia i contenuti che la qualità del lavoro giornalistico.