Rose McGowan ha criticato duramente Natalie Portman a causa del mantello indossato durante la cerimonia degli Oscar 2020 perché ritenuto offensivo: l'attrice ha infatti definito la collega una "frode", esprimendo in un post condiviso online tutto il suo disgusto.
Rose McGowan, commentando il fatto che gli abiti di Natalie Portman riportassero il nome delle registe "ignorate" dall'Academy, ha dichiarato: "Il tipo di protesta che ottiene delle critiche piene di entusiasmo sui mezzi di comunicazione per il suo coraggio. Coraggiosa? No, nemmeno minimamente. Si tratta più che altro di un'attrice che recita la parte di qualcuno a cui importa. Come fanno molte di loro".
L'attrice ha proseguito dichiarando che quell'indumento è stato molto offensivo e sia stata una pessima idea: "Non lo scrivo per rancore, ma per disgusto. Voglio semplicemente che lei e altre attrici si comportino seguendo le proprie dichiarazioni".
Rose considera offensivo nei confronti delle vere attiviste far creare un indumento con il riferimento alla discriminazione esistente a Hollywood pur avendo lavorato con solo poche registe nella sua carriera: "Voi star di primo livello potreste cambiare il mondo se prendeste una posizione invece che essere il problema. Sì, tu. Natalie. Tu sei il problema. Parlare e basta è il problema. Il finto sostegno alle donne è il problema".
McGowan ha quindi ricordato di aver partecipato a un evento organizzato da Women in Film a cui ha partecipato Natalie Portman che sul palco ha riportato le statistiche deprimenti riguardanti la presenza delle donne nel mondo di Hollywood: "Mi sono rapidamente resa conto che tu e le altre donne che hanno parlato (e quella ridicola organizzazione) siete semplicemente... frodi. Non dite niente, non fate niente".
Rose ha concluso il suo duro attacco invitando l'attrice ad "appendere il mantello da attivista" e di smettere di "fingere di essere una sostenitrice di qualsiasi altra cosa oltre te stessa. Per quanto mi riguarda io sarò qui ad alzare la mia voce e a lottare per il cambiamento senza avere niente in cambio. Ed è questo l'attivismo".