Nel suo memoir Future Boy, Michael J. Fox ha raccontato che la scelta della produzione di sostituire Eric Stoltz con lui dopo l'inizio delle riprese innescò anche un altro recasting.
Il licenziamento di Eric Stoltz in favore di Michael J. Fox è conosciuto dalla maggior parte dei fan di Ritorno al futuro ma un altro avvicendamento nel cast non è così famoso.
Il ruolo della fidanzata di Marty McFly
Inizialmente, insieme a Eric Stoltz, l'attrice Melora Hardin aveva già girato diverse scene nel ruolo della fidanzata di Marty, Jennifer Parker. Tuttavia, la Fox la giudicò troppo alta per il ruolo.
Per quel motivo, venne sostituita da Claudia Wells, che interpretò il personaggio nel primo film prima di lasciare il ruolo a Elisabeth Shue: "Bob Zemeckis pensava che forse il pubblico avrebbe potuto ignorare la differenza d'altezza, ma quando chiese rapidamente un parere alle donne della troupe, loro gli assicurarono che la bella ragazza alta al liceo raramente sceglie il ragazzo basso e carino" ha scritto Fox.
Michael J. Fox è dispiaciuto per il licenziamento di Hardin: "Mi dispiace che questo pregiudizio abbia avuto conseguenze indirette su un'altra collega in Ritorno al futuro, Melora Hardin, la talentuosa attrice che aveva interpretato la fidanzata di Marty accanto al perfettamente alto Eric Stoltz. Melora, più alta di me di diversi centimetri, fu sostituita nel film dopo il mio arrivo come Marty".
Il successo rimandato di Melora Hardin
Tuttavia, negli anni successivi, l'attrice avrebbe avuto diverse occasioni per riscattarsi e trovare quel successo che non poté avere in Ritorno al futuro: "Sono andata a fare alcune foto promozionali e altro. E poi, a [settimane] dall'inizio delle riprese, hanno licenziato Eric e portato Michael J. Fox. Quando è successo, pare che fossero due dirigenti donna dell'epoca a pensare che fosse poco virile per il protagonista maschile recitare accanto a una donna più alta di lui".
A distanza di quarant'anni, oggi famosa per il suo ruolo in The Office, Melora Hardin comprende benissimo quella scelta nel contesto dell'epoca anche se in quel momento fu difficile da digerire: "Gli anni '80 erano un periodo veramente difficile per le donne dirigenti, credo sentissero di dover pensare in modo maschile, perché era così che funzionava Hollywood. Avevo 17 anni ed è stato devastante e molto, molto doloroso".