La riapertura dei cinema: “Difficile che i blockbuster americani escano prima in Europa”

All'UltraPop Festival si è parlato della riapertura dei cinema in Italia, e di cosa aspettarci in sala nei prossimi mesi.

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Mulan: Yifei Liu in un'immagine promozionale

All'Ultrapop Festival si è parlato della riapertura dei cinema in Italia, e di cosa aspettarci in sala nei prossimi mesi. A commentare la situazione, insieme a Luca Liguori e Giuseppe Grossi, c'erano Davide Dellacasa, che con ScreenWeek ha dato il via all'iniziativa Cinema Reloaded proprio per sostenere il ritorno in sala, e Davide Novelli, presidente di Cinetel.

Novelli si è dichiarato sorpreso di un dato relativo ai risultati delle sale nelle ultime settimane: "Mi aspettavo un numero maggiore di giovani, che mi erano sembrati quelli più spensierati. Ma forse dopo tre mesi in casa l'idea di stare in uno spazio chiuso è opprimente." Ovviamente non è mancata la battuta sull'idea di riaprire i cinema in estate, periodo notoriamente poco propizio per la filiera in Italia: "Non farò nomi, ma durante la pianificazione c'è effettivamente chi ha detto che è come riaprire le spiagge a dicembre."

John David Washington Tenet
Tenet: John David Washington in una immagine del film

Per ora, l'idea è di puntare su una vera riapertura, in termini di uscite, tra fine agosto e inizio settembre, complice la Mostra di Venezia che fungerà da trampolino di lancio per determinati titoli italiani. Novelli ha anche confermato che Vision Distribution, a cui è legato, ha i diritti italiani del prossimo film di Woody Allen, ma con un cavillo contrattuale: "Se dovesse saltare il festival di San Sebastián, dove il film sarà presentato in apertura, l'uscita slitterà. Ma per ora il festival è previsto, nel qual caso usciremmo poco dopo."

Dellacasa si è pronunciato sul paradosso della crisi della filiera, evidente soprattutto negli Stati Uniti: "I film pronti hanno bisogno delle sale, ma le sale non vogliono riaprire senza film." L'esempio lampante è quello di Tenet, che rischia di essere posticipato ulteriormente, con la domanda: non sarebbe possibile far uscire i titoli grossi americani nel resto del mondo, dove le sale stanno riaprendo? "La vedo difficile", ha risposto Novelli, "perché per ora le sale rimangono chiuse in Cina, India, Russia e Regno Unito. Hanno riaperto in Spagna, Francia e Germania, ma per ora non ci sono molti dei mercati più importanti. L'Italia, purtroppo, da qualche anno non fa più parte dei dieci più importanti al mondo."

Favolacce 6
Favolacce: una scena del film

La strategia attuale punta su un numero minore di film, con una permanenza più lunga in sala? Sempre Novelli: "In linea di massima sì, anche perché bisogna aspettare la riapertura dei set e non è possibile far uscire sul breve periodo tutti i film già pronti, sperando che in autunno la situazione non peggiori di nuovo." Sarebbe ipotizzabile far uscire in sala i titoli che erano già disponibili solo on demand, come sta accadendo in questi giorni con Favolacce? "È una soluzione da valutare, ma ci vorrebbe un titolo forte, com'è appunto il film dei D'Innocenzo." E i titoli di catalogo? "È quello che fanno solitamente le arene, bisogna vedere se, con un solo spettacolo al giorno, sarebbero disposte a fare una vera e propria programmazione."