Il maestro iraniano Abbas Kiarostami torna al cinema con una pellicola poetica e struggente girata in Giappone. Qualcuno da amare è un viaggio esistenziale, ma anche una storia d'amore, frutto di una co-produzione tra Iran, Francia e Giappone. Protagonisti della pellicola sono la giovane Akiko (Rin Takanashi) che, dopo essersi trasferita dalla campagna alla città per frequentare l'università, si mantiene facendo la prostituta e un anziano professore di sociologia. Akiko ha un fidanzato gelosissimo che controlla ogni sua mossa. Dopo essere stata chiamata dal professore, la giovane intreccia con lui una relazione platonica che cambierà il corso delle loro esistenze.
Sembra un paradosso, ma la forza del cinema di Abbas Kiarostami non sta solo nelle immagini catturate dalla cinepresa, ma in quel territorio invisibile fuori dall'inquadratura che tecnicamente si definisce il fuori-campo: un luogo nascosto dallo sguardo dello spettatore che sembra vibrare potentemente in attesa di essere inquadrato. Attraverso questa tecnica, che costituisce una sorta di grammatica di tutti i suoi film, il regista iraniano sembra voler indicare che la realtà esiste sempre, anche quando non è vista, anche al di là del cinema. Emblematica è questa scena iniziale di Qualcuno da amare, quando si ascolta la voce di Akiko diffondersi nel caffè senza poterla vedere. Kiarostami gioca con il nostro sguardo e lascia che il pubblico l'aspetti prima di inquadrarla: come a dire che l'immagine del suo giovane corpo è lì, ma doveva essere attesa. Perché l'attesa è da sempre il tempo del desiderio. Esplorate il suo universo nella clip esclusiva offerta da Movieplayer.it in attesa dell'arrivo al cinema del film, il 24 aprile, distribuito da Lucky Red.