Pierfrancesco Favino, attore protagonista di Padrenostro, ha commentato la presenza di Matteo Salvini a Venezia 77 per la première del film diretto da Claudio Noce che, a suo dire, "non è manipolabile".
La terza giornata del Festival di Venezia 2020 è stata caratterizzata dalla presentazione della nuova opera di Claudio Noce, primo film italiano in Concorso di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Padrenostro - Dopo le anteprime stampa della mattina, al Lido si è tenuta la première del film e, a far discutere, è stato soprattutto l'annuncio che, durante la proiezione serale, in sala ci sarebbe stato anche il leader della Lega Matteo Salvini.
Proprio su questo è intervenuto Pierfrancesco Favino, attore protagonista e produttore di Padrenostro, che ha così commentato la presenza del politico italiano: "Spero che quello di Salvini non sia stato un viaggio a vuoto perché il film non è manipolabile o etichettabile. La sua presenza attirerà l'attenzione e questa è una cosa positiva per il film che però non è né a favore dei poliziotti, né a favore dei NAP. Semplicemente è un film che racconta una storia di bambini e di figli".
Uno dei "figli" a cui fa riferimento Favino è proprio Claudio Noce, il regista che attraverso il film ricorda le sensazioni provate dopo che suo padre è rimasto vittima di un attentato terroristico nel 1976. "Questo film è una lettera a mio padre, per dirgli perché ho paura ancora oggi" ha dichiarato Noce all'ANSA. Tornando a parlare di Matteo Salvini, Pierfrancesco Favino ha voluto specificare: "Io non l'ho invitato ma nessuno di noi ha il diritto di impedire a qualcuno di vedere un film".
Poco prima dell'inizio della première, il leader della Lega si è presentato al Lido con indosso uno smoking scuro, accompagnato dalla sua compagna, Francesca Verdini. Salvini ha quindi dichiarato: "Mi aspetto di divertirmi, a me Favino come attore piace molto".
Ecco la sinossi ufficiale di Padrenostro: Roma, 1976. Valerio ha dieci anni e una fervida immaginazione. La sua vita di bambino viene sconvolta quando, insieme alla madre Gina, assiste all'attentato ai danni di suo padre Alfonso da parte di un commando di terroristi. Da quel momento, la paura e il senso di vulnerabilità segnano drammaticamente i sentimenti di tutta la famiglia. Ma è proprio in quei giorni difficili che Valerio conosce Christian, un ragazzino poco più grande di lui. Solitario, ribelle e sfrontato, sembra arrivato dal nulla. Quell'incontro, in un'estate carica di scoperte, cambierà per sempre le loro vite.