Pierce Brosnan ha scritto un'emozionante lettera per ricordare Roger Moore, l'interprete di alcuni dei film più memorabili della saga dell'agente 007.
L'attore ha ricordato che si era trasferito a Londra il 12 agosto 1964, il giorno in cui è morto Ian Fleming e in quel weekend aveva visto Agente 007, missione Goldfinger insieme alla madre e al patrigno nella sala dell'ABC Cinema di Putney High Street.
Pierce ha quindi spiegato: "Solo riflettendoci mi sono reso conto di quanto sia stato influenzato da Roger Moore quando ero un giovane immigrato irlandese". L'attore era infatti Bond e Simon Templar e i due personaggi rappresentavano per Brosnan delle figure eroiche. Nel suo ricordo, pubblicato da Variety, la star prosegue spiegando che quando aveva 12 anni si era totalmente immerso nella magia del cinema e ha iniziato a sognare di recitare, senza considerare quanto sia complicato e impegnativo: "Solo ora, dopo tutti questi anni, so che era un eroe. E' diventato James Bond, un compito difficile per ogni uomo. Come attore deve aver saputo che il lavoro che lo aspettava era un'impresa, con un mondo in attesa pieno di aspettative: chi sarebbe stato il prossimo? Sean Connery aveva alzato il livello e George Lazenby, con il suo stile e il cuore valoroso aveva dato il suo meglio. Ora era il turno di Roger. Sapeva che era arrivato il suo momento e ha regnato su sette film nel ruolo di James Bond con capacità incredibili e tempi comici, uniti a una vendetta tagliente. Sapeva le sue capacità comiche, chi era e ha recitato con grazia naturale e fascino. Sapeva che noi sapevamo".
Brosnan ha proseguito che gli spettatori si sono innamorati di un attore magnifico: "Sir Roger ci ha tenuti incollati alla sedia per molti anni nel ruolo di Bond. Sir Roger ha interpretato la parte con maniere impeccabili e un perverso senso dell'ironia che era nato grazie a molti anni trascorsi sul palco. Ha salvato il nostro mondo, santo cielo, con i suoi film nel ruolo di James Bond. E' l'unico attore a cui abbia mai chiesto un autografo. Avevo 12 anni e mia madre e mio padre mi avevano portato al Battersea Park. Mi sono messo in linea e ho aspettato il mio turno. Volevo essere qualcuno come lui. Forse è per questo che ho aspettato. Non sapevo che un giorno sarei entrato in scena come 007".
L'attore ha poi spiegato che ha avuto modo di incontrare Moore quando la moglie Cassie ha ottenuto un ruolo in Agente 007, solo per i tuoi occhi e successivamente di aver avuto molte difficoltà ad allontanarsi dall'immagine di 007 creata da Moore e Connery. Brosnan ha poi concluso: "Roger un giorno è venuto sul set di Goldeneye e mi ha augurato buona fortuna. Ero ancora totalmente in ammirazione per lui. L'ultima volta che l'ho visto è stato all'Albert Hall per un tributo a Cubby Broccoli. Cosa avrei potuto chiedere di più? Sono così orgoglioso di aver conosciuto la gentilezza e l'umanità di Sir Roger Moore".