Poteva essere l'anno dei grandi premi per Paul Schrader: dopo averlo presentato al Festival di Venezia nel plauso generale, il suo ultimo film First Reformed è approdato anche in America con un ottimo riscontro da parte di pubblico e critica, tanto da far sperare in una prossima candidatura all'Oscar 2019. Che potrebbe essere sfumata, secondo i giornali americani, per colpa di un post su Facebook e di Kevin Spacey.
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Cosa c'entra l'ex presidente Underwood? In uno sfogo social, rimosso appena la polemica ha cominciato a farsi seria, Paul Schrader ha raccontato: "Ieri mi è stata inviata una sceneggiatura, davvero molto buona che urlava il nome di Kevin Spacey come protagonista. Ho detto chiaramente al mio produttore che avrei diretto il film solo se avessimo coinvolto Kevin. Mi ha risposto che non era possibile. Credo che ci siano crimini nella vita ma non ci siano crimini nell'arte. Spacey dovrebbe essere punito per qualsiasi crimine abbia compiuto nella vita privata. Ma non per l'arte. Tutta l'arte è un crimine. Punirlo come artista sminuisce tutta l'arte. Mettete in carcere Celine, mettete in carcere Pound, punite Wilde e Bruce, ma non censurate la loro arte".
Secondo i bene informati, a prescindere dall'esser d'accordo o meno con la richiesta e la riflessione di Schrader, il futuro del suo film nella corsa a uno dei premi più prestigiosi del cinema potrebbe essere stato davvero messo a repentaglio. Questo è il momento dell'anno in cui tutti i registi in odor di nomination non fanno altro che rilasciare interviste, partecipare a eventi e programmi tv con l'intento di promuovere una propria candidatura. Quello del regista, però, è proprio il tipo di commento che di solito non piace all'Academy, soprattutto su un argomento su cui ha dimostrato di essere particolarmente sensibile.