Un'intervista inedita del 1987 con il compianto Ozzy Osbourne rivela dettagli sulla sua vita dopo i Black Sabbath, le minacce di morte, il rapporto con Sharon e le difficoltà di una vita metal. Ozzy ha svelato anche incidenti aerei e altri tragici eventi.
Rivive un'intervista perduta con Ozzy Osbourne
Nel 1987 una reporter alle prime armi si trova di fronte a Ozzy Osbourne, leggenda del rock, reduce da una nottata brava. L'occasione è la promozione di Tribute, un album live dedicato a Randy Rhoads, il talentuoso chitarrista scomparso prematuramente in un incidente aereo. In una suite d'hotel, tra accappatoi leopardati, gioielli scintillanti e tatuaggi sbiaditi, Ozzy si racconta senza filtri in una intervista che era rimasta perduta fino alla sua scomparsa, offrendo uno spaccato inedito sulla sua vita e sulla sua carriera.

"Mi servirebbe un nuovo cervello!", esclama Ozzy. Una battuta che racchiude l'essenza di un personaggio eccessivo, controverso, ma anche profondamente umano. Durante l'intervista, Osbourne ripercorre i momenti salienti della sua carriera, dagli esordi con i Black Sabbath alla sua esperienza solista, senza tralasciare i periodi bui e le difficoltà incontrate lungo il cammino.
Minacce di morte e Glam Metal
Nonostante il successo planetario, la vita di Ozzy Osbourne è costellata di minacce di morte e polemiche. L'artista confessa nell'intervista perduta di aver imparato a convivere con la paura, a "costruire un interruttore dentro di sé" per non lasciarsi sopraffare dall'angoscia. Le sue performance sono spesso boicottate da gruppi religiosi che lo accusano di satanismo, ma Ozzy non si lascia intimidire, rispondendo con ironia e sarcasmo alle accuse.
Ma l'intervista tocca anche argomenti più leggeri, come la sua opinione sul glam metal, un genere in voga all'epoca che Osbourne osserva con un misto di perplessità e divertimento. Stanno diventando tutti fro..i scatenati!, esclama sfogliando una rivista, per poi ammettere di aver trovato attraente persino il cantante dei Poison.
La conversazione si conclude con un ricordo affettuoso di Randy Rhoads, un talento straordinario che ha lasciato un segno indelebile nella storia del rock. Osbourne racconta aneddoti inediti sul loro primo incontro e sulla loro collaborazione, sottolineando la dolcezza e l'umorismo del chitarrista, oltre al suo talento musicale. Un'intervista a cuore aperto, che rivela la complessità di un'icona del rock, capace di alternare momenti di fragilità a esplosioni di energia, di affrontare le avversità con ironia e di trasformare il dolore in arte.