Recentemente, Nicolas Cage è tornato a parlare dell'acquisto del teschio di dinosauro e delle conseguenze che l'hanno portato alla ricerca del Santo Graal.
L'attore si è confessato nel corso di un'intervista al New York Times, in cui ha rivelato i cambiamenti che ha portato quell'oggetto, soffiato al collega Leonardo DiCaprio ad un'asta del 2007, nella sua vita: "Il teschio di dinosauro è stata una cosa sfortunata, perché ci ho speso 276 mila dollari. L'ho acquistato a un'asta regolare e ho scoperto che era stato portato via illegalmente dalla Mongolia. Ho dovuto restituirlo, ma è ovvio che debba tenerlo il paese di origine. Ma chi poteva saperlo? Inoltre non ho mai recuperato i miei soldi. Ma questo mi ha condotto ad anni in cui tutto quello che facevo era meditare tre volte al giorno, leggere libri di filosofia, non bere nulla. E'stato allora che ho iniziato una sorta di ricerca del Santo Graal".
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"Una cosa conduce all'altra. E' come quando costruisci una biblioteca. Leggi un libro e c'è un riferimento a un altro libro. Allora lo compri e inizi a fare i collegamenti. Nel mio caso, riguardava il posto dove poteva essere il Graal. Era qui? Era lì? E' a Glastonbury? Esiste?", ha proseguito Nicolas Cage, il quale da quel momento ha iniziato un vero e proprio viaggio alla ricerca del tesoro tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna che lo ha portato ad una conclusione: "Cos'è il Santo Grall, se non la Terra stessa?".
Insomma alla fine, come il suo personaggio ne Il mistero dei templari, sembra proprio che Nicolas Cage abbia dovuto fare i conti con la realtà...